Il primo giorno di prima elementare è una data importante, carica di attese, di emozioni, di curiosità e di commozione (di genitori e nonni, soprattutto…) Ma cosa si deve aspettare una mamma che insieme al suo primogenito comincia la prima elementare? Tutte le volte che vedo i post su Facebook di mamme alle prese con questo inizio, non posso fare a meno di pensare a cosa è stato per me i primo anno dei miei figli alla scuola primaria.

Ho deciso di metterlo nero su bianco, a punti. Perchè non siate impreparate, e per solidarietà nei vostri confronti.

Prima elementare e le cose da sapere. La mia esperienza di mamma

Finita la scuola saranno schegge impazzite

La prima fatica per un bambino che inizia la prima elementare, soprattutto se di animo un po’ vivace, è dover passare ore seduto al banco. Se all’asilo potevano variare dal banco per colorare alla zona giochi, dalla palestra al giardino, a scuola le cose cambiano drasticamente. C’è l’intervallo, certo, ma non basta. E allora arriveranno a casa con un sacco di energia da scaricare.

Quando la scuola dei miei figli apriva le porte, loro uscivano ordinati e poi cominciavano a correre intorno a una aiuola. Sembravano tante schegge impazzite. Mio figlio tornava a casa a mangiare tre volte alla settimana, non riuscivo a farlo stare seduto!

primo giorno di prima elementare

Vi ritroverete con una lista di materiale da comprare lunga quanto la lista della spesa di un mese

Quadernoni, quadernini, righe di prima con margine, quadretti 0,5 e 1 cm, matite antigrip, etichette, copertine di tutti i colori, e chi più ne ha più ne metta. La lista del materiale è qualcosa che accompagna l’iter scolastico dei figli e accompagna i primi giorni delle mamme che vagano da un sito online alla cartoleria sotto casa, dal centro commerciale al colorificio alla ricerca di quello che desidera la maestra.

Preparatevi.

Con l’età le richieste saranno sempre più assurde. Ho cercato trafori e plastilina, carta inglese e una particolare marca di tempere e ovviamente qualcosa di tutto ciò è rimasto in un angolo della casa, dimenticato per anni.

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L’ansia da prestazione sarà vostra compagna

Non c’è mamma menefreghista che si salvi. L’ansia da prestazione, quella che ti fa correre alla ricerca del materiale, che ti mette a foderare i libri non appena arrivano a casa, che ti fa scapicollare per non essere in ritardo, quell’ansia da prestazione sarà una costante almeno per i primi tempi.

Almeno fino a quando non avrete preso confidenza con le maestre.

Ma rimarrà, latente e strisciante, per tanto tempo… e salterà fuori quando meno ve lo aspettereste. Mi capita ancora adesso, quando i miei figli liceali mi rimproverano per non aver portato in tempo il cedolino firmato degli avvisi (del perchè non possa dare il mio consenso online agli avvisi che arrivano online non ne parliamo…). Ecco in quel caso, quel leggero fastidio per non aver fatto per tempo ciò che mi viene richiesto mi prende… ma poi passa quasi subito.

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primo giorno di prima elementare bambina che fa i compiti

I compiti, la nota dolente

L’ansia da prestazione potrebbe conquistarvi anche riguardo al tema compiti a casa. È bene che lo sappiate da subito, per riuscire a combatterla. Ci sono bambini che fanno i compiti in totale autonomia, e senza lamentarsi troppo. E  magari li fanno anche bene.

Che sogno, vero? In questo caso alle mamme basterà dare una controllata a fine giornata che tutto sia a posto e via. Ma nella maggior parte dei casi i compiti non sono così piacevoli da fare e, tolto i primi giorni in cui l’entusiasmo per la novità la fa da padrone sulla poca voglia di far fatica, più si va avanti, maggiori saranno le reticenze.

La maestra dà troppo da colorare e il piccolo studente non ne vuole sapere? La tentazione di prendere in mano matite e pennarelli e terminare il lavoro al posto del pargolo è dietro l’angolo. Io sono stata fortunata: per tutte le elementari i figli hanno eseguito i loro compiti senza troppi patemi, ma ho amiche che hanno passato serate a colorare, a fare ricerche insieme ai figli, a costruire vulcani e amenità simili.

Sappiate che potreste finire così anche voi, ed esercitatevi fin d’ora a resistere alla tentazione di sostituirvi ai figli nel fare la fatica di compiti e studio.

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La chat di classe è il male

Inutile aggiungere altro. Avete appena lasciato la chat dell’asilo (o anche no, perchè è tanto bello tenersi in contatto) ed ecco che siete già state inserite in quella delle elementari. E se per l’asilo potevate cavarvela con feste di compleanno, regali alle maestre, pizzate e aperitivi, con le elementari ci sono i famigerati compiti.

Preparatevi a mamme che chiedono foto del lavoro fatto in classe mentre i figli erano malati, a richieste su come risolvere problemi di matematica, a foto e foto e foto di pagine di libri e quaderni. E auguratevi che le maestre siano brave e vadano bene a tutte…. sennò la chat diventerà il campo delle discussioni. La soluzione in questo caso è una sola, silenziare il gruppo da tutto e interagire il meno possibile.

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primo giorno di prima elementare mamma wonder woman

La rappresentante di classe, eroina dei nostri tempi

Ho iniziato con la primogenita, e con l’asilo. La primogenita inizia la quinta superiore e fino ad ora non c’è stato anno che non abbia fatto la rappresentante di classe o per una o per l’altro.

Probabilmente ho scritto in faccia che non so dire di no, ma il risultato è che me si sono dovuta sorbire assemblee di classe e di istituto, genitori sul piede di guerra contro una maestra e altri sul piede di guerra contro i genitori a cui non andava bene la stessa maestra, regali per il Natale, per il fine anno e per le feste di compleanno dei compagni con raccolta di denaro annessa.

E nella mia scuola, per fortuna, c’è sempre stata una segreteria funzionante. La rappresentate di oggi spesso ha anche questa funzione, di sostituta della segreteria, oltre che di amministratrice del o delle chat di classe, confidente per genitori soli, mediatrice culturale. Sappiate che potrebbero chiedere a voi di fare la rappresentante, e che dalla prima elemantare in avanti potreste non uscire mai da questo tunnel.

Mamma. ho finito la colla

Il materiale, questo incubo. Dalla prima elementare in avanti comprerete tonnellate di colla e centinaia di matite. Questo per tanti motivi: perchè i giovani studenti producono in continuazione, ma anche e soprattutto perchè il materiale che voi avrete diligentemente etichettato ha la strana tendenza a scomparire, o a rompersi.

Avere cura delle proprie cose è ciò che la scuola cerca di insegnare ai bambini, ma soprattutto per i primi tempi preparatevi ad acquistare il materiale, soprattutto se scontato, in stock.

Potrei andare avanti ancora per un po’, ma ora tocca a voi. Cosa aggiungereste?