App da leggere, guardare e con cui giocare insieme ai propri figli, app educative, che li supportino nello sviluppo di specifiche competenze e app-babysitter, che intrattengano i pargoli mentre siamo in coda alle Poste. Quello che come genitori chiediamo alle applicazioni di smartphones e tablet è molto e non sempre è la stessa cosa. Abbiamo imparato a orientarci tra gli scaffali delle librerie e nei negozi di giocattoli, ma ci sentiamo ancora disorientati nell’universo caotico degli store online.

Come scegliere l’applicazione giusta?
Per avere delle risposte davvero utili, ci siamo rivolti a Roberta Franceschetti, fondatrice del sito Mamamò.it, il neonato portale italiano dedicato alle app e alla tecnologia rivolta ai bambini nonché guida per genitori nella giungla delle applicazioni per smartphone e tablet.  “I parametri per fare la scelta giusta quando si acquista un’app saranno diversi a seconda del genere: quello che si chiede ad una ‘book app’ è differente da ciò che si ricerca in un gioco. Però ci sono alcuni elementi di base comuni, alcune ‘spie’ utili per orientarsi”. Ecco come ce li ha riassunti:

  • Innanzitutto, per valutare se i contenuti sono adatti all’età del bambino si può guardare il rating dell’App Store e di Google Play. Non è particolarmente indicativo, ma è utile per escludere per esempio giochi che contengano violenza o riferimenti sessuali.
  • L’altro elemento da guardare in prima battuta è la qualità generale del prodotto: è ben fatto? La grafica è curata? la descrizione è precisa e accurata? Sono tutti elementi banali che però – insieme alle opinioni degli utenti –servono a evitare di incappare in prodotti infarciti di bug.
  • La applicazione ha contenuti completi o richiede un pagamento ulteriore in-app per avere contenuti aggiuntivi? Meglio saperlo fin dall’inizio perché può essere frustrante per il genitore (e il bambino) scaricare un’app che consente di svolgere solo una parte delle attività proposte.

Scegliere una book app
Se state cercando un libro, una dei primi elementi da considerare è l’integrazione tra testo e immagine e le caratteristiche interattive dell’applicazione. “E’ un album semplicemente trasferito su schermo –  in tal caso il cartaceo è sempre più affascinante – oppure ha delle caratteristiche multimediali aggiuntive? Le interazioni sono funzionali al racconto oppure sono fini a se stesse? Troppo spesso infatti” spiega Roberta “animazioni e giochi contenuti nelle book app finiscono per distrarre il bambino dalla narrazione e spezzano il ritmo del racconto con attività troppo veloci”.
E ancora: la voce del narratore è adatta al racconto e interpreta in modo emotivamente adeguato la trama? “Mi è capitato di utilizzare un’app con un personaggio guida che aveva le sembianze di un leone e una vocina da vecchina!” ricorda la fondatrice di Mamamò.it

Un’altra funzione da ricercare in una book app è la possibilità di saltare facilmente da un punto all’altro del racconto. Molto spesso infatti i bambini, che leggono e rileggono le stesse storie, vogliono partire da un punto particolare della trama. Se non esiste un indice o un altro strumento analogo, raggiungere il contenuto che si sta cercando può risultare molto meno agevole che in un libro cartaceo.

App educative o giochi?
“Per quanto riguarda le app educative, rassegnatevi: posto di fronte alla scelta, in 90 casi su 100 il bambino preferirà Angry Birds ai giochi della Geometria Montessori. Tuttavia, ci sono app dedicate alla matematica o alle lettere con un approccio ludico che riesce a coinvolgere efficacemente il bambino. Mi viene in mente Numberlys, che è al tempo stesso un corto animato, un gioco e un alfabetiere e mixa così sapientemente gli elementi da conquistare sia i bambini che gli adulti”, dice Roberta.

“Se guardiamo ai giochi, occorre valutare se stimolino capacità deduttive, il senso dei rapporti spazio-temporali, le competenze linguistiche. Meglio quindi i rompicapo rispetto agli sparatutto, che sviluppano solo la coordinazione occhio-mano, con ritmi sincopati che tendono a isolare il bambino dal mondo esterno. E da evitare ovviamente sono tutti i giochi che propongono contenuti violenti. Ma la domanda che i genitori si devono porre alla fine è Questa app piace al mio bambino? Inutile scegliere un gioco educativo che non diverte!”