La copertura temporale dei vaccini non è mai la stessa. Perché alcuni vaccini si fanno una volta e  per sempre e altri più volte nel corso degli anni?

Per saperne di più come nostra consuetudine quando abbiamo un dubbio in tema di vaccini ci siamo rivolte al Professor Roberto Burioni.

Memoria immunologica

La copertura temporale dei vaccini dipende dalla memoria immunologica. 

Si tratta della capacità del nostro sistema immunitario di riconoscere un agente biologico ( sia esso un virus, batterio o altro) dopo un precedente incontro.

Specifiche cellule, i linfociti B memoria  mantengono la traccia dell’incontro e sono in grado di riconoscere lo stesso virus o batterio e attivare una risposta immunitaria.

Questo accade sia nel caso di un’infezione naturale sia in seguito ad una vaccinazione.

La durata della protezione dipende dalla capacità di un vaccino di indurre la memoria immunitaria. Alcuni vaccini dopo la somministrazione del ciclo di base hanno bisogno di periodici richiami per riattivare la memoria immunitaria.

Vaccini con copertura perpetua

Ogni vaccino ha quindi una copertura diversa.

Alcuni vaccini, come quello contro il morbillo, forniscono una protezione che dura per tutta la vita.

Vaccini con copertura temporanea

Altri vaccini danno una protezione molto efficace, ma non perpetua.

Ad esempio, per il vaccino contro la pertosse sono indispensabili dei richiami.

Purtroppo quando svanisce l’immunità si può essere in grado di trasportare il batterio e poi trasmetterlo.

Vaccini più recenti

Alcuni vaccini hanno dimostrando sul campo la durata della loro protezione. Sappiamo infatti per quanti anni dura un vaccino osservando le popolazioni vaccinate.

In Italia malattie come la poliomielite o il vaiolo sono scomparse solo dopo intense e diffuse campagne vaccinali.

Vaccino contro il Papilloma Virus

Il vaccino contro il Papilloma Virus ha una protezione superiore ai 9 anni.

Quando la protezione cala, si può fare un richiamo per ripristinarla.

La protezione massima si raggiunge quando il vaccino viene fatto prima dell’inizio attività sessuale, che può esporre al contagio da parte del virus del papilloma. Ecco perché viene effettuato sulle bambine intorno ai 12 anni

Roberto Burioni

Il dottor Roberto Burioni è un medico e un papà. Ma soprattutto un esperto di vaccini e vaccinazioni.

È virologo e Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita Salute San Raffaele di Milano e autore del libro Il vaccino non è un’opinione (Mondadori 2016).

Con lui abbiamo realizzato diverse videointerviste che ci hanno aiutato a comprendere meglio l’importanza delle vaccinazioni e della loro utilità sociale.

Vaccinare i propri figli significa occuparsi non solo della propria salute. Di quella della propria famiglia. Ed in particolare di quella della collettività.