Genitori riflettete… un tempo, i pannolini erano di stoffa, gran lavoro in più per le mamme: appena si poteva, più o meno intorno all’anno, il bambino si sedeva sul vasino, come i “grandi”, e lo usava. Ancora oggi in gran parte del mondo i pannolini non si usano. E da noi?

Solo in Europa si usano miliardi di pannolini: molti soldi, molti rifiuti, molto inquinamento, inoltre vi sono modelli e misure di ogni tipo per accompagnare il bambino nella crescita!

Certo, grande comodità per gli adulti, ma quali sono i bisogni e i tempi di sviluppo del bambino? Come può fare un genitore per assecondare il naturale funzionamento degli sfinteri (anelli muscolari che, funzionando, si allenano e diventano robusti, capaci quindi di aprirsi e chiudersi per la evacuazione della pipì e della popò)?

Riconoscere i segnali del corpo

Ogni genitore fin dai primi giorni di vita del proprio neonato impara a riconoscere le espressioni del viso, gli atteggiamenti del corpo che anticipano ed accompagnano queste funzioni: il neonato e il lattante quando fanno pipì socchiudono un po’ gli occhi, corrugano le labbra e la fronte e ancora più evidenti sono i segni della evacuazione delle feci: diventano rossi in viso, piegano le gambe per spingere meglio.

Esiste quindi una comunicazione non verbale da parte del bambino di queste funzioni, il genitore deve cogliere questi segnali.

A partire da quale età è possibile cominciare a proporre il vasino?

E’ possibile proporre il vasino a cominciare dall’età in cui il bambino sa stare seduto saldamente (intorno ai  7 mesi): all’inizio sarà più facile per la popò anche perché ogni bambino ha un po’ il suo orario, poi, una volta che avrà preso confidenza con la nuova abitudine, si proverà con la pipì

A questa età il bambino lo vivrà come un gioco e non come una imposizione, come una delle meravigliose scoperte che lo fanno crescere e fare le stesse cose dei grandi (è importante che i genitori si facciano vedere mentre usano il wc: l’imitazione è la spinta più importante verso l’autonomia).

Davanti al buon esito della operazione un “hai fatto bene!” lo renderà orgoglioso e desideroso di ripetere, davanti all’insuccesso è importante non mostrarsi delusi, ma incoraggianti: “la prossima volta ci riprovi”.

Togliere il pannolino di notte: qual è il momento giusto?

Il momento giusto per ogni bambino in cui togliere il pannolino di notte è quando il genitore comincia a verificare che un buon numero di volte al risveglio mattutino il pannolino è asciutto, segno che la vescica ha raggiunto un buon tono muscolare e un  volume capace di contenere la pipì per molte ore.

Le regole d’oro per il successo

Young parents and children's pot 2

Fino all’acquisizione totale del controllo degli sfinteri sarà un percorso fatto di successi ed insuccessi, il bambino procede nel suo sviluppo sempre facendo due passi avanti ed uno indietro quasi a raccogliere le forze per il nuovo slancio in avanti. Tutto avverrà con naturalezza senza grandi intoppi se i genitori si mostreranno:

  • felici per i suoi progressi
  • pazienti per il tempo necessario a raggiungere questa importante tappa
  • fiduciosi e non delusi davanti  ai suoi fallimenti.

Articolo a cura della Dott.ssa Daniela Callegari, Centro Medico Santagostino
Laureata in Medicina e Chirurgia presso Università statale di Milano, specializzata in Pediatria presso Clinica Universitaria De Marchi. Per 30 anni ha svolto attività di pediatra di libera scelta presso ASL di Varese. Oltre alle patologie di base, si è occupata di problematiche legate all’alimentazione (problemi nutrizionali, sovrappeso, obesità) educative e relazionali tra genitori e bambino. Dal 2012 svolge la suaa attività di pediatra presso il Centro Medico Santagostino, dove conduce anche incontri mensili con i genitori su tematiche educative e sullo sviluppo psicologico del bambino.