Stitichezza nei bambini: di cosa si tratta?

La stitichezza non è una malattia, ma è un sintomo. Si parla di stitichezza quando un bambino:

  • ha evacuazioni con molto sforzo
  • ha evacuazioni dolorose ed incomplete (piccoli pezzi)
  • evacua  feci  dure e caprine
  • talvolta  ha rare evacuazioni (meno di 3 volte a settimana) molto voluminose
  • talvolta  presenta screpolature dolorose all’ano (circolo vizioso: feci dure > screpolatura > dolore > non evacuazione > feci più dure > peggioramento della  screpolatura…)

Stitichezza organica e stitichezza funzionale

La stitichezza organica è quella legata a malattie o malformazioni. La stitichezza funzionale non è legata ad alterazioni fisiche.

La stitichezza organica riguarda meno del 5% dei casi, dipende da varie patologie che già si manifestano nelle prime epoche di vita insieme ad altri importanti sintomi (scarsa crescita, anomalie anatomiche rettali, presenza di sangue nelle feci, riduzione del tono muscolare agli arti inferiori, masse fecali presenti alla palpazione addominale e all’esplorazione rettale). Le patologie in causa possono essere di ordine neurologico, endocrino, malformazioni intestinali, fibrosi cistica, intolleranza alle proteine del latte vaccino, celiachia…). La stitichezza funzionale invece non è legata a patologie, ma dipende da una non efficace e regolare funzionalità dell’attività intestinale. Per comprendere meglio anche quali saranno i rimedi è opportuno chiarire i compiti e le modalità di funzionamento dell’intestino.

Come funziona l’intestino

L’intestino è l’organo che ha principalmente il compito di assorbire gli alimenti e i nutrienti indispensabili per la crescita del bambino una volta che questi sono stati digeriti a livello dello stomaco.

l’altro suo compito è quello di espellere il materiale che per il nostro organismo non è digeribile e quindi utilizzabile (vedi per es. cellulosa ). Il compito di espulsione viene svolto dalla muscolatura intestinale che,  in seguito a uno stimolo di contatto sulla parete da parte della massa fecale,  attiva contrazioni che si susseguono come onde fino al risultato della evacuazione. E’ importante conoscere e comprendere queste nozioni poiché si può e si deve educare l’intestino a funzionare bene anche in via preventiva.

Come educare l’intestino a funzionare bene

Favorire la posizione più efficace per il “torchio” della muscolatura addominale
  • anche sotto l’anno di età, se il bambino fa fatica ad evacuare, quando vi sembra che “spinga”, liberatelo del pannolino, tenetelo in braccio sostenendolo con le cosce flesse e il suo dorso appoggiato al vostro corpo (come stesse seduto). In questa posizione, la sua spinta sarà molto più efficace;
  • da quando tiene bene la posizione seduta ( 8-9 mesi), quando dà segnali di “spingere “ offritegli il vasino.
Proporre una alimentazione e idratazione corretta

Affinchè l’intestino possa lavorare bene, è molto importante il “ materiale” su cui deve svolgere la sua azione: cibi ricchi di fibre che non possono venire assorbite hanno il prezioso compito di “fare massa”, formare cioè un volume sufficiente su cui può agire la muscolatura intestinale in modo efficace. Se l’alimentazione è corretta – ricca di fibre cereali e vegetali -l’acqua svolge importante compito di gonfiarle così da rendere più voluminoso e morbido il materiale da espellere. viceversa se secco e piccolo intestino fatica Quindi, bene:

  • cibi integrali (pasta, pane, riso, già dal II semestre di vita fiocchi di cereali integrali), quotidiano apporto di frutta, verdura e legumi.
  • acqua da bere durante la giornata (dallo svezzamento in poi anche ai piccoli lattanti).
Favorire il movimento

Nei bambini più grandi la vita troppo sedentaria favorisce la stitichezza. Quando ci muoviamo (abbiamo ben 400 muscoli) attiviamo anche tutta la muscolatura interna ed esterna. Ad esempio, quando camminiamo lavorano non solo i muscoli degli arti inferiori, ma anche braccia, dorso collo ed anche quelli interni (cuore, intercostali del torace ed anche della parete addominale che è a stretto contatto con l’intestino che è anch’esso un muscolo. Un pò come onde che si propagano !

Quando il bambino presenta stitichezza è necessario, in aggiunta alle indicazioni sopraddette, usare un “rieducatore intestinale” (mai usare prodotti purganti, non risolvono e possono nuocere!).

Che cosa è il rieducatore intestinale?

Si tratta di prodotti a base di polietilenglicole, una molecola si potrebbe definire  “inerte” (ovvero così come viene ingerita viene eliminata) che ha però l’importante funzione di attirare acqua nella massa fecale: le feci risultano più morbide e voluminose.

Svolgendo l’importante funzione di rieducatore il prodotto deve essere assunto ogni giorno, per lunghi periodi (anche mesi) in ogni caso fino al  raggiungimento del  risultato di una regolare evacuazione quotidiana. La dose corretta è quella individualmente efficace a risolvere la stitichezza in modo persistente (si possono ripetere cicli di trattamento), non presenta effetti collaterali.

Vi sono in commercio numerosi preparati anche per l’età pediatrica, del tutto insapori, il pediatra saprà suggerire e seguire il decorso fino alla sua soluzione.

Le screpolature anali

Non si tratta di vere e proprie  ragadi anali, ma screpolature della mucosa anale, talvolta anche un po’ profonde, come un piccolo taglietto nel solco dei raggi dell’ano (il pediatra può osservare la zona con la pila e indicarvi la posizione dell’eventuale taglio come su un quadrante di orologio: alle ore 3 , alle ore 6…). Tutto quanto detto finora sulla funzionalità intestinale previene la formazione di screpolature all’ano (molto dolorose e peggiorative della stitichezza) ed è comunque indispensabile per curarle. Quando si siano formate va  aggiunto un trattamento locale che aiuti la cicatrizzazione del piccolo taglio in una zona del corpo per sue caratteristiche caldo-umida e lenta ai processi riparativi della pelle.

  • Lavare con sapone di Marsiglia (poco) l’ano anche 2-3 volte al giorno
  • asciugare con scrupolo evitando che rimanga la pelle umida
  • applicare prodotto cicatrizzante almeno 3 volte al giorno (ci sono prodotti su base vegetale in formulazione ovuli molto efficaci al compito).

Il tempo di guarigione, con una funzione intestinale regolare con feci morbide, è  intorno ai 7-10 giorni.

5 Regole sull’uso del vasino

  • proporre la seduta dopo i pasti per sfruttare il riflesso gastro-colico. Si tratta di un riflesso automatico che si attiva nel nostro apparato digerente: dopo l’assunzione di cibi, lo stomaco inizia il suo lavoro di digestione con una serie di movimenti; si attiva per propagazione un’onda che interessa l’intestino e che quindi facilita in quei momenti l’espulsione delle feci.
  • non fare pressioni o imposizioni
  • non mostrare delusione se esito negativo
  • non far stare più di 10-15 minuti, deve essere un piacere per il bambino
  • se ha esito positivo gratificare con un “ ben fatto !”, senza eccesso di lodi

5 Rimedi per la stitichezza

  • alimentazione corretta (frutta, verdura,  legumi, cereali integrali)
  • bere acqua
  • regolarizzare orario della “seduta” (dopo i pasti, a casa, in un momento tranquillo…)
  • vita attiva e movimento
  • uso del “rieducatore” quando necessario

Articolo a cura della Dott.ssa Daniela Callegari
Laureata in Medicina e Chirurgia presso Università statale di Milano, specializzata in Pediatria presso Clinica Universitaria De Marchi. Per 30 anni ha svolto attività di pediatra di libera scelta presso ASL di Varese. Oltre alle patologie di base, si è occupata di problematiche legate all’alimentazione (problemi nutrizionali, sovrappeso, obesità) educative e relazionali tra genitori e bambino. Dal 2012 svolge la suaa attività di pediatra presso il Centro Medico Santagostino, dove conduce anche incontri mensili con i genitori su tematiche educative e sullo sviluppo psicologico del bambino.