La febbre è il rialzo della temperatura corporea, oltre i 37°C, quando il nostro organismo viene contagiato da virus o batteri.

La febbre è uno dei sistemi di difesa con cui il nostro corpo reagisce quando si ammala. Per la quasi totalità dei bambini si tratta di una condizione transitoria di lieve gravità.

Nel maggio 2013 il National Institute for Health and Clinical Excellence ha pubblicato le linee guida per la valutazione e il trattamento della febbre in età pediatrica.

E’ importante che i genitori sappiano come comportarsi quando il loro bambino ha la febbre poiché sono loro i primi “curanti”. Ecco di seguito che cosa fare.

Che cosa fare quando il bambino ha la febbre

Utilizzare un termometro elettronico

Fin dalla età neonatale ed a seguire negli anni misurare la temperatura per via ascellare con un termometro elettronico.

Valutare le condizioni generali del bambino

Per valutare le condizioni generali del bambino, bisogna osservare:

  • come respira (in modo normale o con fatica)
  • colore della pelle (pallida, arrossata, grigia, labbra blu)
  • attività (il bambino si relaziona, è abbattuto, immobile, non reagisce)
  • tipo di pianto (a singhiozzo, lamentoso, assente)
Valutare lo stato di idratazione

Verificate se labbra, lingua e mucose della bocca sono umide o secche.

Somministrare il farmaco

Il paracetamolo è il farmaco di prima scelta,va dato quando la febbre supera i 38 °C . Il suo effetto dura 5-6 ore, quindi se la temperatura si rialza si ripete il dosaggio. La dose è di 10-15 mg/kg di peso.

Non coprire troppo il bambino

Per favorire la dispersione del calore corporeo, bisogna evitare di coprire troppo il bambino: inutile fare spugnature o usare borsa del ghiaccio.

Proporre molti liquidi

Proporre di frequente liquidi anche zuccherati, offrire piccoli spuntini a base di farinacei e zuccheri (frutta).

Contattare il pediatra

Contattare il pediatra riferendo:

  • i valori della febbre
  • le condizioni generali del bambino
  • eventuali sintomi (tosse, scolo nasale, macchie, diarrea)
  • il tipo di pianto.
Quando andare al Pronto Soccorso
  • Se il bambino ha un’età inferiore ai 3 mesi, anche per modesti rialzi febbrili è necessaria una valutazione ospedaliera con esecuzione di esami ematochimici
  • Se il bambino ha un’età tra i 3 e i 6 mesi con temperatura uguale o superiore a 39°C è necessaria una valutazione ospedaliera con esecuzione di esami ematochimici

Articolo a cura della Dott.ssa Daniela Callegari.
Laureata in Medicina e Chirurgia presso Università statale di Milano, specializzata in Pediatria presso Clinica Universitaria De Marchi. Per 30 anni ha svolto attività di pediatra di libera scelta presso ASL di Varese. Oltre alle patologie di base, si è occupata di problematiche legate all’alimentazione (problemi nutrizionali, sovrappeso, obesità) educative e relazionali tra genitori e bambino. Dal 2012 svolge la suaa attività di pediatra presso il Centro Medico Santagostino, dove conduce anche incontri mensili con i genitori su tematiche educative e sullo sviluppo psicologico del bambino.