Dopo due settimane circa dall’inizio del ciclo mestruale, l’ovulo diventa fertile e può essere fecondato dallo spermatozoo. In ogni eiaculazione ci sono all’incirca diecimila spermatozoi, ma solo il più veloce e forte riesce a risalire nelle tube per fecondare l’ovocita ed è in quel preciso momento che comincia la gravidanza.
Già dai giorni successivi alla fecondazione possono cominciare ad arrivare i primi sintomi. “Possono” perché in questo campo non ci sono dogmi: ogni donna è diversa e ogni organismo reagisce diversamente all’azione della cascata ormonale che comincia ad attivarsi nell’attimo in cui lo spermatozoo penetra la membrana dell’ovulo, quindi i sintomi possono esserci oppure possono mancare completamente oppure possono essere completamente diversi da quelli che si riscontrano più frequentemente.
Per questo motivo, è impossibile diagnosticare una gravidanza basandosi solo su questi segni aspecifici ed è molto difficile prevedere quali saranno i sintomi più importanti, per ognuna di noi, nel secondo e terzo trimestre. Tuttavia, è utile conoscere quelli più frequenti e comuni con una sorta di calendario mese per mese fino al momento immediatamente precedente al parto.
Calendario dei sintomi della gravidanza mese per mese
1° mese
L’unico sintomo iniziale, assolutamente certo per tutte le donne in attesa è l’assenza di mestruazioni, però possono esserci delle piccole perdite di sangue dovute agli ormoni che si stanno formando, quindi anche in questo caso si deve prestare attenzione al fatto che saranno molto scarse rispetto al ciclo vero e proprio e saranno rosate.
Il seno può già cominciare ad aumentare leggermente di volume ed i capezzoli diventare più sensibili, possono comparire le nausee e dolorini simili a quelli della sindrome premestruale.
2° mese
Il seno continua ad ingrossarsi e continua ad essere sensibile, anche in questo mese possono comparire perdite vaginali, stimolo ad urinare spesso e gonfiore addominale perché l’utero comincia ad ingrossarsi leggermente.
Stanchezza e sonnolenza sono due sintomi molto comuni insieme alla solita nausea, ad un umore instabile e umorale e ad alterazioni del gusto e dell’olfatto che spesso si traducono in avversione verso alcuni cibi.
3° mese
In questo mese Il seno diventa ancora più sensibile e gonfio, i capezzoli si allargano e si fanno più scuri, l’utero continua ad aumentare il suo volume, anche se in genere non è ancora visibile.
Continuano o aumentano stanchezza e sonnolenza e, in alcuni casi, possono esserci brevi mancamenti o veri e propri svenimenti.
Possono comparire astenia e leucorrea, cioè perdite vaginali chiare.
4° mese
L’utero comincia a premere sul pube e sulla vescica e lo stimolo a fare pipì si fa più frequente anche per questo motivo, può comparire la stitichezza che tende a persistere anche per tutti i mesi successivi fino al parto.
Possono cominciare a diventare percepibili i movimenti del bambino.
5° mese
Possono comparire macchie scure sulla pelle (cloasma gravidico) soprattutto sulla fronte, gli zigomi e il naso.
La muscolatura tende a rilassarsi e possono cominciare gli attacchi di fame ed un aumento della sudorazione.
La pelle diventa più secca e tendono a comparire le emorroidi, peggiorate dalla stitichezza.
6° mese
Dai capezzoli cominciano a uscire piccole gocce di colostro, una sorta di siero giallastro che anticipa la montata lattea ed è molto utile al bambino perché contiene un alto numero di anticorpi della mamma.
Possono arrivare in modo inaspettato irritazioni e sanguinamenti gengivali e ancora leucorrea.
7° mese
Il peso continua ad aumentare e comincia a diventare evidente, il viso diventa più roseo e disteso e cominciano a vedersi le “vene del latte” sul seno e quelle sull’addome.
Possono comparire un persistente bruciore allo stomaco, gonfiori a gambe e caviglie, prurito, aumento della sudorazione, anemia insieme ad alcuni sintomi già presenti nei mesi precedenti come le emorroidi e la stitichezza.
8° mese
La pancia cresce e si fa davvero evidente, l’’ombelico si tende e si appiana e al posto della linea alba compare la “linea nigra”, una linea scura che va dal pube all’ombelico e che persisterà fino ad alcuni mesi dopo il parto.
L’aumento del peso e la pancia prominente provocano affaticamento e mal di schiena e la pressione dell’utero sulla vescica continua a dare stimolo ad urinare frequentemente ed in alcuni casi anche lieve incontinenza.
9° mese
La pelle dell’addome è completamente tesa e continua l’aumento di peso.
Possono comparire dolori al pube, difficoltà a respirare, digestione difficile, insonnia e dolori articolari insieme
ad altri sintomi già presenti, come le gambe gonfie e lo stimolo ad urinare frequentemente, sempre per l’aumento di volume molto
considerevole dell’utero che spinge su tutti gli organi vicini e per il cospicuo aumento del peso.
Prima di partorire
Il collo dell’utero si allarga e si ammorbidisce, il fondo dell’utero scende e si hanno sensazione di pesantezza al basso ventre, affaticamento e crampi.