Come cambia la mamma

L’utero fuoriesce ulteriormente, comprimendo vescica e spina dorsale e predisponendoti al mal di schiena o alla sciatica, magari anche con formicolio e dolore alle gambe. E’ molto importante, perciò, imparare ad assumere una postura corretta quando stai in piedi o seduta, anche se il peso del bambino sembra sbilanciarti. Per alleviare i disturbi, bisogna evitare di ingrassare più del necessario e poi aiutarsi con un po’ di stretching, di yoga, di pilates o di shiatsu. Infine, cercare di riposarsi più volte durante la giornata sdraiandondosi sul fianco destro per circa 10 minuti in modo da decontrarre la colonna vertebrale e i muscoli che la sostengono.

Come cresce il bambino

Il bambino pesa 1,3 kg ed è lungo quasi 40 cm. La mamma può iniziare a distinguere dei veri cicli sonno/veglia nelle sue abitudini. Intorno alla 30ª-31ª settimana il condotto uditivo e il timpano sono già operativi e perciò il bambino recepisce, anche se ovattati, i suoni esterni. Le cavità del cuore sono formate e il muscolo cardiaco, che prima pulsava velocemente, tende a rallentare il ritmo. E’ intorno a questa settimana che il bambino inizia ad assumere la posizione più adatta per scendere lungo il canale del parto: il capo rivolto verso il basso, l’asse longitudinale del corpo parallelo a quello della madre, la testa piegata in avanti, con il mento appoggiato allo sterno, le gambe e le braccia flesse e raccolte sul tronco.

Gli esami da fare

Solo se non sono stati effettuati nel corso della 28 o 29ma settimana:

– Esame delle urine
Toxotest e/o Rubeotest solo se negativi nelle prime analisi
Test di Coombs indiretto solo se gruppo sanguigno Rh negativo
Emocromo (con ferritina per controllare il livello del ferro nel sangue)

– Ecografia biometrica

Leggi anche lo Speciale: gravidanza, dizionario degli esami settimana per settimana

Ricordati di…

Al corso preparto ti avranno spiegato le tecniche respiratorie da usare durante il travaglio e soprattutto nel momento dell’espulsione. Ricordati che puoi anche chiedere di ricorrere all’anestesia epidurale, ma devi prima concordarla con il tuo ginecologo ed effettuare un colloquio con l’anestesista dell’ospedale dove vorrai partorire: non ti sarà infatti consentito chiederla al momento del parto!

Per approfondire guarda il video: Anestesia epidurale, vantaggi e svantaggi