Quando mi hanno comunicato che avrei partecipato al Maker Faire Rome-The European Edition stentavo a crederci, un evento mondiale, di cui avevo sentito solo parlare, stava per arrivare nel cuore della Capitale. Ero emozionatissima, ho cominciato a leggere il programma per documentarmi ma più leggevo più fremevo.
È difficile delimitare la portata del Maker Faire Rome. Potrei dirvi che è una delle più grandi manifestazioni al mondo sulla creatività e la tecnologia ma sarebbe riduttivo, perché per me è stata un’esperienza di vita che ho avuto la fortuna di condividere con i miei bimbi. Proverò a raccontarvela
Maker Faire Rome: Futuro e Tecnologia alla portata di grandi e piccini
Dal 12 al 14 ottobre alla Fiera di Roma si è tenuto uno degli eventi più importanti al mondo dedicato alle invenzioni e alla tecnologia. Protagonisti giovani Maker, menti geniali che con lo sguardo al futuro e ai cambiamenti globali presentano le loro opere di ingegno e creatività come indizi per scoprire il mondo che verrà.
Stampanti 3D e macchinari per riciclare la carta in casa come tesi di laurea di giovani universitari, robot telecomandati, orti domestici che è possibile comandare tramite una App sono solo alcuni dei progetti nati tra i banchi di scuola degli studenti italiani. Un nuovo modo di studiare, di apprendere, di creare valore.
Maker Faire Rome: perché piace tanto ai bambini?
Vi confesso che inizialmente ero un po’ scettica, non sapevo se i miei bimbi (dai 5 ai 9 anni) avrebbero apprezzato tutte queste novità tecnologiche e soprattutto non credevo riuscissero a comprenderle.
Chiaramente mi sbagliavo!
Maker Faire Rome ha dedicato un intero padiglione circa 10.000 mq all’area Kids and Education. Uno spazio in cui i bambini hanno avuto la possibilità di imparare divertendosi e sperimentare l’aspetto ludico e creativo dell’innovazione.
Imperdibili le dieci isole didattiche che hanno coinvolto i più piccoli in avvincenti sfide tecnologiche e l’area Open Lab che li ha intrattenuti per circa un’ora (senza noi genitori!) in attività di coding, robotica, naking e realtà aumentata.
Per chi ancora non si fosse imbattuto in questa terminologia, il coding getta le basi per la programmazione informatica ed educa i più piccoli al pensiero computazionale, L’obiettivo è arrivare a risolvere problemi – anche complessi – applicando la logica, ragionando sulla migliore strategia per arrivare alla soluzione. In questa ottica l’errore non è più visto come qualcosa di negativo ma fa esso stesso parte del processo di apprendimento. La programmazione dunque come strumento e non come obiettivo ultimo.
L’area droni ci ha davvero fatti impazzire. Tifo da stadio ed avvincenti sfide per uno spettacolo insolito attraverso percorsi ad ostacoli ed intelligenze artificiali telecomandate.
Un bellissimo momento di condivisione genitori figli Il Creative Learning Table, un’esperienza pratica e creativa dedicata al riuso dei materiali di riciclo.
Imperdibile l’area Playmobility di FS!
Nell’area Mobilità i piccoli hanno partecipato a un laboratorio creativo dove hanno costruito un modellino Frecciarossa 1000 con un vero circuito elettrico mentre nell’area Smart City hanno programmato un microrobot attraverso sequenze e“schede colore”.
Veramente singolare lo spazio Circular Eni. Protagonisti il valore del riuso e i rudimenti della musica in maniera originale e creativa. I ragazzi hanno avuto modo di sviluppare le loro doti manuali e la loro fantasia grazie alla costruzione di piccoli strumenti musicali fatti con materiali di scarto.
Insomma tanto da vedere al Maker Faire Rome, Alla fine della giornata eravamo ancora eccitatissimi, i bimbi stanchi ma felici! Il giorno seguente hanno raccontato la loro esperienza a tutti gli amichetti ed alle maestre ed indovinate un po? Stanno organizzando di tornarci l’anno prossimo con la scuola!!! Hei….ed io???