Manca circa un mese alla data del suo parto, e per l’occasione l’artista americana Marni Kotak si è trasferita nella galleria d’arte Microscope di New York, dove darà felicemente alla luce il suo primo figlio, soprannominato Baby X. Con lei, al momento del parto, ci saranno il compagno, che è l’artista Jason Robert Bell, un’ostetrica e una doula. Chiunque potrà assistere all’evento, così come si assiste a una performance artistica.

Baby X sarà poi monitorato nel suo percorso di crescita, perché la performance andrà ben oltre la sua nascita: nelle pagine del suo sito dedicate a “Raising Baby X” Marni Kotak riporterà ogni piccolo dettaglio della vita del bambino, fino al compimento dei suoi studi, finché quindi non avrà terminato il college. L’artista, che è anche fotografa, arricchirà il sito con tutta una serie di scatti del piccolo Baby X e con riflessioni e commenti personali.

Leggendo la descrizione del progetto, pare che niente sarà lasciato all’immaginazione. Sono molte le mamme blogger che dei figli raccontano le avventure in rete, però  nessuna, mi risulta, ha mai tentato di fare del proprio bambino un’opera d’arte. Ma gli artisti, si sa, hanno la capacità di vedere e di spingersi un po’ più in là rispetto alle persone comuni.

In passato Marni Kotak, dopo avere in una performance rivissuto la perdita della sua verginità sui sedili posteriori di un’auto, ha messo in scena la veglia funebre del nonno. La buonanima del nonno si sarà forse rigirata nella tomba, ma ora riposa sicuramente in pace. Chissà invece se il piccolo Baby X vivrà in pace, quando si renderà conto di crescere in una specie di reality…

Voi cosa ne dite: si può trasformare un figlio in un’opera d’arte?