#saltabart è il nuovo romanzo per bambini della scrittrice Susanna Tamaro. Un libro che offre parecchi spunti di riflessione per noi genitori. Post realizzato in  collaborazione con Giunti

Salta, Bart! è  il nuovo romanzo di Susanna Tamaro, presentato come un’avventura per i ragazzi e un monito per gli adulti. Perchè? L’ho scoperto leggendo le pagine di questo nuovo libro e ascoltando rapita le parole che la scrittrice ha  detto durante l’incontro che ha segnato l’inizio della mia giornata al Mammacheblog creativo. Oggi vi racconto cosa ne penso di questo nuovo romanzo, ma soprattutto cosa ha trasmesso a me, mamma 2.0.

#saltabart susanna tamaro

#saltabart: di cosa parla il racconto?

Bart è il protagonista del romanzo. Frutto del progetto genitoriale di Amaranta, donna manager presa da mille impegni e di Pierfrancesco, pilota d’aereo sempre in viaggio, Bartolomeo Leonardo Atari Commodore cresce in una casa ultra moderna, domoticamente organizzata. Messo in piedi e cresciuto il proprio progetto genitoriale, Amaranta e Pierfrancesco decidono che a dieci anni il loro ragazzino può tranquillamente restare solo a casa. Loro torneranno alla vita professionalmente impegnata e appagante e terranno costantemente sotto controllo Bart attraverso la casa intelligente, computer, smartphones e watchphones e una capillare organizzazione della sua giornata.

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Bart passa quindi le sue giornate da solo, senza il calore e l’abbraccio della mamma (che lui è obbligato a chiamare Amaranta) e da un certo momento in avanti anche senza l’unica compagnia che lo faceva sentire amato, ovvero il proprio orsacchiotto di pezza. La salvezza da una vita perfettamente organizzata e massimamente performante, ma priva di calore umano arriverà per Bart da un incontro. “Un imprevisto è la sola speranza” diceva Montale e così è anche per Bart. L’imprevisto incontro con la gallina parlante Zoe lo catapulterà in un mondo fantastico, gli farà vivere tante avventure e lo porterà soprattutto a capire il vero senso della vita, che è fatta di amore, perdono, amicizia.

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#saltabart: le mie riflessioni

Non vi racconto altro, ma vorrei dirvi le mie riflessioni. Cosa ne penso? Il romanzo è sì un affondo contro le distorsioni nell’uso della tecnologia da parte nostra, ma secondo me è soprattutto una riflessione su cosa sia realmente importante per la felicità di un bambino e di conseguenza per la felicità di ognuno di noi. Per i genitori di Bart la felicità passa attraverso il successo personale e l’avere tutto sotto controllo. Per Bart, bimbo dal cuore ancora vivo, tutto ciò non basta. Il suo desiderio è altro.

Noi pensiamo spesso che dotare i figli dei vestiti più belli, dei corsi extrascolastici migliori, delle scuole d’eccellenza, degli strumenti tecnologici più avanzati, dei giochi più intelligenti, del cibo sano significhi dar loro il meglio. No, non basta e soprattutto non farà la loro felicità. Ogni uomo è felice se si sente amato. Ciò che manca a Bart è proprio questo. Non se ne fa nulla di una mamma che gli manda baci dallo schermo o di un papà che lo incita a fare il corso di tuffi solo perchè anche lui è stato un campione. Bart, come ogni bimbo, ha bisogno di un papà, di una mamma, di nonni e insegnanti che gli vogliano bene per come è. A tutti noi, grandi o piccoli, basta un sorriso, un abbraccio, una risata insieme per tornare a sentirci bene.

Questo mi sembra il messaggio fondamentale del romanzo. Il mondo di oggi ci distrae con la tecnologia, con l’eccesso di controllo, con la tendenza all’eccellenza. Ciò non vuol dire, secondo me, che tutto ciò sia da negare o da considerare il male assoluto. Vuol dire che non bisogna mai dimenticare ciò che è realmente importante per tutti noi, bambini e adulti: il sentirsi amati. Vi invito a leggere, magari insieme ai vostri bimbi e poi raccontateci cosa ne pensate! Buona lettura!

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