Primavera: tempo di giochi all’aperto, di gite fuoriporta, di primi week end al mare… e di malattie. Già, perché i germi non proliferano solo d’inverno: proprio nel passaggio al tepore primaverile (ri)compaiono le malattie esantematiche, raffreddori, per non parlare delle allergie stagionali!

Varicella, morbillo, nasi sgocciolanti, tosse: forza mamme, non scoraggiatevi, l’inverno è quasi finito, ma non bisogna ancora dichiarare vinta la guerra contro i malanni infantili.

L’inverno è certamente il periodo peggiore, infatti, come potranno confermare le maestre di asili nidi, scuole materne ed elementari, pronti soccorsi, ma a fine inverno e inizio primavera i dati mostrano una recrudescenza di morbillo, scarlattina, varicella, quarta, quinta e sesta malattia, rosolia, pertosse, che causano fastidiose epidemie tra le scuole e nelle famiglie. Sarà perché hanno tempi di incubazione mediamente lunghi e proprio quando non ci pensiamo più, fioriscono pustole e macchioline rosse.

Un grande problema per i piccoli, che stanno male, ma non di meno per i genitori, mamme e papà che improvvisamente si ritrovano a dover variare l’organizzazione quotidiana, stando a casa dal lavoro, o facendo un uso massiccio di nonni e baby sitter.

Cosa fare, dunque?

In caso di raffreddore da sbalzi di temperatura, tipici di quando esci di casa col fresco della mattina e rincasi col caldo della sera, purtroppo non c’è da fare granché: pulizia del naso con la pompetta, se il bambino ancora non sa soffiare il naso, e la soluzione fisiologica.

In caso di malattie esantematiche, invece, è molto importante agire tempestivamente: alle prime avvisaglie, andare dal pediatra e farsi dare la diagnosi corretta, così da poter inziare subito la terapia. Di solito, infatti, richiedono un tempo di guarigione di 7-10 giorni.

Campanelli di allarme

Ecco una piccola lista di quelli che dovete considerare spie delle malattie esantematiche principali:

  • varicella: bolle sulla pelle del bambino, probabilmente su schiena e collo, trasparenti perché piene di liquido (infetto). Non è detto che ci sia febbre;
  • scarlattina: macchioline rosee su tutto il tronco, mal di gola (anche con placche), febbre;
  • morbillo: febbre alta, tosse, congiuntivite;
  • rosolia: ghiandole del collo gonfie;
  • pertosse: forte tosse catarrosa seguita dal caratteristico raglio.

Limitare il contagio

Vi diamo questa piccola lista, perché è molto importante che non diate uno sguardo distratto a quelli che all’apparenza possono sembrare brufoletti, punture di insetto o macchioline senza importanza; informatevi sempre a scuola sulla presenza di malattie esantematiche, così potete fare il conto con i tempi di incubazione ed essere pronte a cogliere i primi segnali.

Bisogna agire subito non solo per vostro figlio, ma anche per evitare ulteriori contagi dei compagni di classe, degli altri vostri figli, dei nonni che non fossero immuni, di amiche incinta e, perché no, di voi stessi. Ricordate che di solito prendere una malattia esantematica da adulti è peggio che prenderla da bambini, e per le donne incinta è pericoloso contrarre varicella e rosolia.

Al proposito, per esempio, per la varicella si può somministrare al secondo figlio, quando compare la prima vescicola ed entro le prime 24 ore, l’Acyclovir, un antivirale che ne attenua gli effetti. Ma è fondamentale che teniate subito a casa da scuola il piccolo malato, anche se vi costerà fatica!

 

Fonte immagine: www.guidagenitori.it