Saper calcolare il proprio periodo fertile può essere di supporto nel caso una donna desideri programmare una gravidanza.
Vediamo insieme che cos’è e come calcolarlo.
Che cos’è il periodo fertile?
Per periodo fertile si intende quello spazio temporale in cui uno spermatozoo, durante un rapporto sessuale, può fecondare un ovocita e dare inizio a una gravidanza.
Questo intervallo dura all’incirca 5 giorni. Ovvero dalle le 24 ore della fase ovulatoria più qualche giorno precedente.
Gli spermatozoi infatti possono vivere molte ore nell’utero in attesa dell’arrivo di un ovocita maturo.
Di conseguenza sono fertili anche i giorni che precedono immediatamente la fase ovulatoria.
Il resto del mese può essere definito come periodo non fertile.
Come si calcola
In generale, in un ciclo regolare di 28 giorni, l’ovulazione avviene dopo il quattordicesimo giorno dopo l’inizio delle mestruazioni.
Per calcolare i giorni dell’ovulazione ciascuna donna può utilizzare 5 metodi diversi.
Vediamoli nello specifico.
Il calcolo dei giorni
Il metodo di Ogino Knauss si basa su due valori:
- la data di inizio dell’ultimo ciclo mestruale
- e la durata del ciclo.
Il metodo si basa sul tempo che passa tra l’ovulazione e la prossima mestruazione: 14 giorni ovvero i giorni che passano da un ciclo mestruale all’altro (di solito da 28 a 31).
Se fra l’inizio di una mestruazione e l’altra intercorrono 26 giorni, il periodo fecondo sarà intorno al 12° giorno.
Se invece intercorrono 32 giorni il periodo fecondo sarà intorno al 18° giorno e via così sempre sottraendo 14 giorni al giorno presunto di arrivo della prossima mestruazione.
Il muco cervicale
L’osservazione del muco cervicale, prodotto dalle ghiandole del collo dell’utero è importante poichè assume caratteristiche particolari proprio due o tre giorni prima dell’ovulazione, diventando più abbondante, trasparente e filante.
Quindi occhio alle piccole perdite che notate a partire dal decimo giorno, per individuare il momento giusto.
La temperatura basale
Per quanto riguarda il calcolo della temperatura basale nel primo arco del ciclo (i primi 12-14 giorni) la temperatura è bassa e oscilla tra i 36 e i 36,5 gradi, mentre nella seconda fase raggiunge valori intorno ai 37- 37,2.
L’ovulazione si verifica nel giorno di temperatura più bassa, prima dell’inizio della fase d’innalzamento.
La temperatura basale va rilevata ogni mattina (per via vaginale o rettale) per almeno tre mesi e i suoi valori vanno annotati per seguirne l’andamento e poter fare un calcolo dei giorni fertili.
Il test digitale
Il test digitale non è altro che uno stick a forma di penna con la punta che deve essere irrorata di urina in modo che riesca a rilevare l’eventuale aumento dell’ormone luteinizzante (LH) dalle 24 alle 36 ore prima dell’ovulazione riconoscendo così i due giorni migliori per concepire.
Ecografie transvaginali
Il monitoraggio ecografico permette tramite ripetute ecografie transvaginali eseguite tutti i giorni o a giorni alterni di osservare la grandezza del follicolo dominante (quello, cioè, da cui avverrà l’ovulazione, ovvero il rilascio dell’ovocita da fecondare) e avvertire la donna quando l’ovulazione è vicina.
Una volta raggiunte le dimensioni di circa 20 mm, infatti, l’ovulo di solito è pronto a rilasciare l’ovocita e il medico consiglierà alla donna di avere rapporti mirati il giorno stesso e il giorno seguente (o a giorni alterni).