Tra i sintomi più frequenti di una gravidanza vi sono le perdite da impianto che spesso vengono confuse con lo spotting premestruale.
Come imparare a riconoscere e a distinguere questi sintomi?
Ne abbiamo parlato e scritto tanto ma è sempre meglio fare chiarezza.
Perdite da impianto: come distinguerle dalla mestruazione
Le perdite da impianto avvengono solitamente circa sette/dieci giorni dopo l’ovulazione, quindi in anticipo rispetto all’arrivo previsto della mestruazione.
Inoltre si caratterizzano per una particolare durata e consistenza. Le perdite da impianto hanno uno scarso flusso, sono di colore molto chiaro tendente al rosaceo, spesso di colore marrone ( a causa dell’annidamento dell’ovulo) e diventano sempre più leggere e meno colorate fino a scomparire del tutto.
Le perdite da impianto sono dovute alla rottura di piccoli capillari sulla parete dell’utero, e si presentano senza i dolori tipici delle mestruazioni.
Le mestruazioni, invece, cominciano al contrario, e cioè in modo leggero per poi raggiungere flussi più abbondanti, diminuire di nuovo fino a scomparire, tutto questo in cinque o sei giorni, a seconda della durata del ciclo.
La cosa che però può confonderci, è che le perdite di impianto possono verificarsi in corrispondenza dei giorni del ciclo. Se crediamo di essere in stato interessante, ci sono alcuni sintomi che potrebbero aiutarci a distinguerle:
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le nausee;
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il seno gonfio;
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la stanchezza;
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il mal di schiena;
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i capezzoli più scuri.