Dallo scorso luglio le future mamme di Concesio, all’ingresso della Valtrompia, ricevono prima del parto una lettera, scritta dall’associazione Eva, che propone l’utilizzo di pannolini lavabili, per tre diversi ordini di ragioni: per ridurre l’inquinamento ambientale (i pannolini usa e getta rappresentano il 15% dei rifiuti non riciclabili); perché i gel utilizzati per assorbire il bagnato sarebbero all’origine di dermatiti e anche, secondo alcuni studi, di infertilità maschile, a causa dell’aumento della temperatura intorno ai testicoli dovuta al pannolino; per risparmiare (tre anni di pannolini usa e getta equivalgono a circa 1500 euro di spesa).

Le famiglie che hanno aderito all’iniziativa (92 finora) hanno ricevuto gratuitamente il kit necessario, costituito da 24 pannolini di cotone e 3 mutandine impermeabili. Solo due di queste famiglie hanno desistito. Alle mamme è stato chiesto di tenere un diario su eventuali difficoltà incontrate, e il responso generale è stato estremamente favorevole: in particolare, il tempo impiegato per lavare e stendere risulterebbe essere di 20 minuti alla settimana, quindi ce la può fare anche una mamma che lavora e che non ha aiuti in casa; il bambino non resta bagnato; le camicie dei papà, anche se lavate insieme ai pannolini, escono pulite e profumate.

Sono ormai numerosissimi i comuni in Italia che regalano pannolini di stoffa, o offrono contributi per l’acquisto. Una nuova coscienza ecologica, complice anche la crisi economica, si sta facendo strada. Io, che ho iniziato a utilizzarli per i miei figli nel 2003, quando ancora erano un prodotto di nicchia, ne sono molto felice. Ogni tanto capita di leggere qualche buona notizia per l’ambiente, fortunatamente.

Fonte: www.repubblica.it

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