Quanti bambini in questo periodo soffrono di otite! Che fastidio e che dolore per i bimbi, che dramma per mamma e papà che devono far fronte a pianti notturni e giornate senza asilo.

Con la bella stagione si acuiscono malanni come l’ otite. “Aprile non ti scoprire”, dice il proverbio. In effetti, in questo periodo si alternano giornate dal clima gradevole ed altre in cui le temperature sono in picchiata. Ecco quindi che gli sbalzi termici possono dare vita a inaspettati episodi simil-influenzali.

Spesso nelle giornate di sole si tende a sottovalutare questa eventualità, privilegiando vestiti troppo leggeri e lasciando i bambini giocare (e sudare) all’aria aperta: in questi casi, soprattutto se un semplice raffreddore primaverile non viene trattato adeguatamente, la conseguenza potrebbe essere un bel mal d’orecchi, oppure, un’otite.

Otite: di cosa si tratta e come curarla

Otalgia e otite sono disturbi particolarmente frequenti nei baby pazienti: si conta che quasi tutti i bambini nei primi 3 anni di vita siano stati interessati da almeno un episodio, mentre la metà (in Italia circa 800.000) ne conta ben più di 3, la cui origine è quasi sempre virale.

“In caso di prodromi di otite e otalgia una valida opportunità terapeutica, che consiglio spesso alle mamme, è costituita dai farmaci omeopatici” dice a questo proposito il Dott. Tommaso Lovecchio, pediatra esperto in omeopatia a Bari  “Qualora l’otite si presenti in associazione a febbre o raffreddore, ad esempio, in base alla mia esperienza consiglio l’assunzione della specialità omeopatica Oscillococcinum, che si rivela molto utile nel trattamento delle sindromi influenzali e simil-influenzali, con la presenza congiunta di mal d’orecchio, mal di gola, febbre, raffreddore. La posologia è di 1-3 tubi dose al giorno, prima possibile, alla comparsa dei primi sintomi. I medicinali omeopatici presentano una serie di importanti vantaggi, come ad esempio la pressoché totale assenza di effetti indesiderati, tossicità e interazioni potenzialmente nocive con altri farmaci. Caratteristiche che li rendono una scelta consigliabile per tutta la famiglia”.

Instaurare una adeguata terapia omeopatica, facilita il compito del pediatra che, così facendo, ha modo di applicare le linee guida internazionali sul trattamento dell’otite-otalgia che consiste nel “wait and see,” cioè nell’aspettare e osservare, prima di iniziare terapie più aggressive (cortisonici, antistaminici, antibiotici) che non sempre sono risolutive, soprattutto nelle forme recidivanti.

Con il contributo del Dott. Tommaso Lovecchio approfondiamo sintomatologia e terapia omeopatica di questo disturbo.

Dott. Lovecchio, i dolori all’orecchio sono tutti uguali?

Il mal d’orecchio si differenzia in alcune tipologie che illustrerò a breve. Alcuni bambini risultano più predisposti di altri a questo disturbo, in base alla conformazione della tuba di Eustachio, il canale che collega la cassa del timpano, situata nell’orecchio medio, con le fosse nasali e che, essendo rettilineo e quasi orizzontale nei bambini piccoli, apre più facilmente le porte alle infezioni delle vie respiratorie, con il muco che dal naso scivola fino all’orecchio, dove ristagna.

Il dolore all’orecchio può essere distinto in particolare in:

  • Otalgia: il bambino è interessato da dolore temporaneo e localizzato, il disturbo può essere determinato da un colpo d’aria o di freddo. Al mare oppure in piscina può essere dovuto alla presenza di acqua fredda nell’orecchio, che può generare un’infiammazione. Per quanto riguarda i sintomi, il bambino piange a intermittenza, alterna momenti in cui è tranquillo ad altri in cui invece prova molto dolore. I neonati invece trovano sollievo al dolore durante l’allattamento: la suzione determina infatti una decompressione all’interno dell’orecchio. È la ragione per la quale si consiglia di far succhiare il lattante durante le fasi di decollo e atterraggio se si viaggia in aereo.
  • Otite esterna: si tratta di un’infezione più profonda rispetto alla precedente ed è generalmente determinata da alcuni batteri (Streptococcuspneumoniae, Moraxellacatarrhalis, Haemophilus influenzae). Può sopraggiungere in seguito a una tonsillite o a una faringite.

 

Quali sono i principali medicinali omeopatici che possono favorire una risoluzione di questi disturbi?

Oltre al sopracitato Oscillococcinum, in farmacia sono disponibili alcuni medicinali omeopatici a nome comune che possono contribuire a un rapido sollievo. In particolare:

  • Ferrum phosphoricum 9 CH: utile per il trattamento dell’otalgia lieve senza febbre. La posologia è di 5 granuli ogni 2-3 ore.
  • Belladonna 9 CH: in caso di mal d’orecchio intenso con dolore pulsante e febbre. 5 granuli ogni 2-3 ore fino al miglioramento dei sintomi.
  • Mercurius dulcis 5 CH: utile in caso di presenza di muco nelle tube di Eustachio, e nelle otiti successive a influenza, raffreddore e faringotonsilliti, con sensazione di suono ovattato. La posologia indicativa è di 3 granuli più volte al giorno.

 

Quali altri accorgimenti sono raccomandati a fianco della terapia omeopatica?

L’assunzione di alcuni oligoelementi può contribuire a un rafforzamento delle difese immunitarie, in particolare manganese, rame e zolfo, due fialette alla settimana. Molto utile in quest’ottica anche l’estratto di Rosa canina, da somministrare al bambino sotto forma di tisana oppure come macerato glicerico, 30 gocce la sera prima di cena. Ricordo infine l’importanza di un’adeguata pulizia delle cavità nasali mediante il ricorso ad una soluzione fisiologica.