Ogni bimbo ha le sue caratteristiche, ed il suo stile anche nel dormire. Da quando nasce, il sonno è un’abitudine che si apprende con diverse modalità, ed i genitori possono fare la differenza attraverso le loro scelte ed il loro stile di accudimento.Il sonno del bambino ha delle caratteristiche molto diverse da quello dell’adulto: è un sonno molto leggero intercalato da continui risvegli e rapidi riaddormentamenti.

Questo significa che se questa sequenza avviene senza che nessuno se ne accorga, dormire tutti insieme è una coccola piacevole, ma quando il sonno del bambino è più agitato, anche i genitori dormono male, e la mancanza di sonno è uno dei fattori determinanti al malessere psicofisico, che pertanto si ripercuote su tutte le relazioni giornaliere.

Nei primi mesi dopo il parto, soprattutto per i primogeniti, la paura più grande dei genitori è la SIDS, sindrome da morte improvvisa. Si tratta di un fenomeno che avviene senza un apparente motivo, e che negli ultimi anni è in calo anche grazie alla diffusione delle conoscenze su di essa e sulle buone prassi per la prevenzione.

La posizione del neonato mentre dorme, in questo caso, è fondamentale: supina o su un fianco. Anche la termoregolazione è importante: la temperatura della stanza dev’essere costante ed intorno ai 21 gradi, in ambiente adeguatamente umidificato.

La culla o il lettino sembrano essere il luogo ideale in cui dormire, anche se per questo mi sento di suggerire una condotta flessibile: è giusto infatti che il bambino comprenda che ognuno ha il suo posto, per la nanna, ma è anche vero che ci sono momenti di necessità in cui il contatto con il genitore è importante.

Metterlo al suo posto dopo la routine della poppata è una sana abitudine, ma spesso accade anche di addormentarsi tutti insieme. In questi casi, non me ne farei una colpa e proverei invece a mantenere una linea di pensiero coerente e soprattutto consona alle proprie necessità, ma nel contempo che abbia uno sguardo al lungo periodo.

Addormentare i neonati in braccio, ad esempio, cullandoli, quando pesano al massimo qualche chilo, è una cosa tenera e gradevole, ma è un’abitudine difficile da sradicare, e per noi non sarà altrettanto gradevole quando i chili supereranno la decina.

dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

 

foto: dolcedormire.wordpress.com