L’atmosfera del Natale è fatta di tanti elementi, l’attesa per la nascita di Gesù bambino e per l’arrivo dei doni, l’albero di Natale e il presepe da ammirare in casa, le lucine, i lavoretti da preparare e le feste. Come aggiungere altra magia al momento? Con delle storie di Natale da leggere ai bimbi, da usare per le recite di Natale, da scrivere su biglietti e calendari dell’Avvento.
Leggere le storie ai bimbi è utile e formativo. Raccontare loro leggende e storie di Natale è importante. Ecco cosa abbiamo selezionato per voi.
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Leggende e storie di Natale per bambini
Le leggende di Natale fanno parte della tradizione natalizia di diversi paesi e sono delle bellissime storie di Natale da leggere ai bambini
La leggenda delle campane di Natale (Filastrocche.it)
La nascita di Gesù venne annunciata dagli angeli e i pastori si affrettarono ad andare a Betlemme per incontrare il piccolo re.
Un bimbo cieco stava seduto sul lato della strada principale e, sentendo l’annuncio degli angeli, cominciò a pregare chi passava per la strada di portarlo da Gesù Bambino. Nessuno, però, aveva tempo per lui.
Passata la folla, le strade tornarono silenziose. Fu allora che il bimbo udì in lontananza il lieve rintocco di una campana da bestiame.
Subito pensò: «Forse quella mucca si trova proprio nella stalla dove è nato Gesù bambino!» Decise così di seguire il suono della campana fino a dove la mucca lo accompagnò.
La mucca aveva accompagnato il bimbo proprio là, in quella stalla dove dentro la mangiatoia dormiva il piccolo Gesù.
Ecco il perchè delle campanelle a Natale.
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La leggenda dell’albero di Natale
Era la vigilia di Natale, e in un piccolo villaggio di campagna un bimbo andò nel bosco alla ricerca di un bel ceppo di legna da bruciare nel camino, come da tradizione per la vigilia.
Il piccolo fece tardi e si perse. Non riusciva a trovare la strada di casa e intanto si stava facendo buio. Il freddo si fece più pungente e ad un certo punto cominciò a scendere la neve.
Il piccolo non sapeva cosa fare e cominciò ad avere paura di non poter festeggiare il Natale tanto atteso.
Si guardò intorno nel bosco e tra i tanti alberi ne vide uno ancora verdeggiante. Pensò che quello avrebbe potuto essere un rifugio per lui. Decise quindi di rifugiarsi sotto quei rami verdi e per la stanchezza si addormentò.
L’albero, un abete, intenerito per quel piccolo che dormiva tutto raggomitolato, decise di abbassare i suoi rami fino a coprirlo. I rami dell’abete si trasformarono quindi in una capanna.
Arrivò la mattina, il bimbo si svegliò e da lontano sentì gli abitanti del villaggio che urlavano il suo nome. Uscito dalla sua capanna fatta con i rami dell’abete, andò incontro ai suoi compaesani che lo riabbracciarono felici.
In quel momento tutti si accorsero che la neve, caduta durante la notte e cristalli di ghiaccio che si erano formati avevano reso ancora più bello e scintillante quell’albero.
Da allora, per ricordare quel momento e per ringraziare l’abete che aveva protetto il loro bambino, in ogni casa del villaggio venne scelto l’abete come simbolo del Natale e venne addobbato e illuminato, quasi per riprodurre lo spettacolo che gli abitanti del villaggio avevano avuto davanti quel giorno.
La leggenda del pettirosso
Nella stalla a far compagnia a Gesù insieme a bue e asinello c’era anche un uccellino. Piccolo ma molto utile, l’uccellino notò che il fuoco che riscaldava la capanna si stava spegnendo. Decise quindi di muovere le ali tutta la notte, per ravvivare sempre il fuoco. Per questo sforzo così grande per le sue capacità, l’uccellino venne premiato con un petto rosso fiammante. E da allora si chiamò pettirosso
La storia della stella di Natale
In un piccolo villaggio messicano viveva una bambina chiamata Altea. Arrivò la notte vigilia di Natale e, come da tradizione, tutti si recarono in chiesa portando un piccolo dono per Gesù. Altea, però, era povera e non aveva nulla da portare come dono. Decise quindi di rimanere a casa, ma era molto triste. Improvvisamente la povera stanza in cui stava Altea si illuminò e apparve un angelo. «Perché sei così triste?» chiese alla bimba.
«Perché non ho nulla da portare a Gesù!» rispose Altea. L’angelo le sorrise e le disse: «Non è vero che non hai nulla da donare. Il tuo amore è la cosa più importante che puoi donare a Gesù. Prova a raccogliere quelle che tutti pensano erbacce e che crescono ai bordi della strada. Portali in chiesa e vedrai che quel tuo dono sarà il più bello di tutti».
Altea non capiva, ma si fidò dell’angelo. Andò in Chiesa e lungo la strada raccolse le frasche, che poi depose davanti all’altare, insieme ai doni portati da tutti gli altri fedeli.
Dopo aver lasciato il suo dono, la bimba cominciò a pregare e d’improvviso le frasche si trasformarono in una pianta mai vista prima, con foglie verdi e rosse come delle stelle. Era nata la Stella di Natale.