Le nuove linee guida post partum pubblicate dall’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità hanno l’obiettivo di tutelare e migliorare la salute della donna e del neonato.

Si tratta di importanti misure che se adottate e rispettate consentiranno di raggiungere uno degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, la diminuzione del tasso di mortalità materno-infantile, la cui scadenza è prevista entro il 2015.

Le prime settimane dopo il parto sono un momento molto delicato per la neomamma e il suo bambino. Entrambi hanno bisogno di attenzioni e cure particolari. I giorni subito dopo la nascita sono infatti il periodo in cui si verifica la maggior parte delle morti di madri o di neonati.

Sulla base di questa evidenza scientifica l’OMS ha elaborato una serie di raccomandazioni e linee guida, che contengono suggerimenti utili ai medici e al personale che lavora negli ospedali e nelle strutture sanitarie dove le donne partoriscono.

Le dimissioni dall’ospedale

Le dimissioni post partum variano notevolmente da paese a paese. Ci sono strutture dove la neomamma e il neonato vengono dimessi dopo poche ore se tutto è andato bene oppure altre dopo 48 ore. L’OMS suggerisce che in presenza di un parto vaginale senza complicazioni avvenuto in una struttura sanitaria, mamma e neonato possano essere dimessi non prima delle 24 ore dalla nascita. Mentre se il parto avviene in casa un medico deve visitare, la donna e il bambino nello stesso lasso di tempo.

Contatti post-nascita

Si suggerisce a tutte le mamme e i neonati, per scongiurare il rischio di complicanze e particolari patologie di sottoporsi a controlli medici a tre giorni dal parto (48-72 ore), dopo 7-14 giorni ed infine a sei settimane dopo la nascita.

Visite a casa

Nella prima settimana dopo la nascita vengono raccomandate le visite mediche a domicilio sia per la cura del bambino che della madre, soprattutto in quei paesi dove le condizioni igieniche e la disponibilità di medici e farmaci è scarsa.

Check-up del neonato

La visita del neonato permette di individuare se si sta alimentando bene, se ha delle convulsioni, se respira ben, se si nota l’assenza di movimenti spontanei, se presenta ittero o ha la febbre.

Allattamento al seno

Il latte materno è un prezioso alleato per la salute psicofica del neonato. Per questo l’IOMS suggerisce che tutti i bambini vengano allattati esclusivamente al seno sino ai 6 mesi d’età. Gli studi medici hanno evidenziato che nei bambini allattati esclusivamente al seno, nel primo mese di vita, il rischio di mortalità per tutte le cause si riduce così come il rischio di morbidità dovuto a sepsi, infezioni respiratorie acute e diarrea.Per questo invita ad affiancare un counsellor alle mamme per informarle sull’importanza e i benefici dell’allattamento esclusivo al seno e su come fare per nutrire al meglio il neonato. Una figura indispensabile per le donne che hanno un parto cesareo o che hanno partorito un bambino prematuro.

Cura del cordone

Nei paesi del Sud Est Asiatico e in Africa, l’OMS raccomanda  l’applicazione di un disinfettante a base di clorexidina sul moncone del cordone ombelicale durante la prima settimana di vita, perchè le condizioni igieniche sono molto basse. In tutti gli altri paesi viene raccomandata la la pulizia e la cura del cordone per evitare l’insorgenza di infezioni.

Bagnetto

Per il primo bagno è meglio aspettare fino a 24 ore dopo la nascita (minimo 6 ore). L’OMS suggerisce di scegliere per il bambino un abbigliamento adeguato alla temperatura ambientale: 1-2 strati di vestiti in più rispetto agli adulti, e l’uso di un copricapo. Inoltre per favorire comunicazione e gioco, madre e bambino dovrebbero stare nella stessa stanza 24 ore al giorno. I neonati pretermine e di basso peso alla nascita dovrebbero essere identificati immediatamente per ricevere cure speciali.

Visita medica alla mamma

Nelle prime 24 ore successive al parto, tutte le donne dovrebbero fare una visita medica per la valutazione del sanguinamento vaginale, delle contrazioni uterine, della temperatura e del battito cardiaco. In particolare, la pressione sanguigna dovrebbe essere misurata subito dopo la nascita. Se risulta nella norma, la seconda misurazione andrebbe effettuata nelle sei ore successive. In seguito, il medico deve continuare ad informarsi sullo stato di salute e benessere generale della paziente, visitandola per verificare la minzione e l’eventuale incontinenza urinaria, la funzione intestinale, la guarigione di ogni ferita perineale, il mal di testa, l’affaticamento, il mal di schiena, il dolore perineale e al seno e la comparsa dei cosiddetti “lochi”, perdite vaginali di sangue, muco e mucosa endometriale il cui scopo è quello di eliminare l’endometrio (il rivestimento interno delle pareti uterine) che aveva permesso l’annidamento dell’ovulo fecondato.

Un’altra valutazione va fatta a 10-15 giorni dopo il parto per verificare se il latte materno è arrivato e se ci sono sintomi della depressione post-partum.

Counselling

Tutte le donne dovrebbero essere informate sul processo fisiologico di recupero dopo la nascita e del fatto che alcuni problemi di salute sono del tutto normali, ma vanno tempestivamente comunicati al medico. In particolare, bisogna informarlo se si presenta un sanguinamento improvviso ed abbondante, debolezza, vertigini, palpitazione e tachicardia. Vanno segnalati anche i sintomi di pre-eclampsia: mal di testa accompagnati da disturbi della vista, nausea, vomito, dolore gastrico, sensazione di svenimento, convulsioni (nei primi giorni dopo il parto). Sono importanti anche sintomi di eventuali infezioni come febbre, dolore addominale e brividi. Infine, vanno valutati eventuali sintomi di tromboembolismo: dolore unilaterale al polpaccio, arrossamento o gonfiore dei polpacci, mancanza di respiro o dolore al torace.

L’Oms raccomanda di effettuare alle donne che hanno appena partorito un counselling sulla nutrizione, sull’igiene e sulle varie opzioni contraccettive.

Integrazione di ferro e acido folico

Un’integrazione di ferro e acido folico deve essere prescritta per almeno tre mesi dopo il parto. L’anemia è un problema molto comune durante e dopo la gravidanza. Il potenziale beneficio di una supplementazione con ferro e acido folico per la riduzione dei casi di anemia supera di gran lunga gli eventuali rischi legati agli affetti collaterali.

Profilassi antibiotica

Per evitare complicazioni, come la sepsi, l’uso di antibiotici è fortemente raccomandato nelle donne che hanno partorito naturalmente e in quelle che hanno avuto uno strappo dei muscoli del perineo di terzo o quarto grado. Gli esperti hanno preso in esame numerosi studi che mettevano a confronto il trattamento effettuato con amoxicilina o altri antibiotici e il placebo. Ne è emerso che nelle donne che avevano preso l’antibiotico i casi di sepsi non si sono verificati. Di qui la necessità, di questa raccomandazione. La somministrazione di antibiotici dopo il parto vaginale potrebbe essere indicata anche per la prevenzione dell’endometrite, ma secondo gli esperti sono necessari altri dati di efficacia.

Supporto psico-sociale

Un sostegno psicologico è raccomandato per la prevenzione della depressione post-partum specie nelle donne che hanno un rischio maggiore di soffrire di questa patologia. I numerosi studi esaminati dagli esperti, per un totale di oltre 19mila donne coinvolte, hanno dimostrato l’efficacia di un supporto psicologico professionale per le pazienti identificate a rischio di depressione nel post-partum, soprattutto a sei settimane, quattro e sei mesi dopo la nascita del bambino.