Pensate a quegli insegnanti che hanno cambiato la vostra vita: cosa li rende diversi da tutti gli altri?

Senza dubbio viviamo in un momento in cui il contesto scolastico è in cambiamento continuo. A scuola, come nella vita, i vecchi modelli non vanno più bene, ed i nuovi sono ancora incerti e da definire.

Parlando con la gente, sembra che la scelta scolastica (della classe, della scuola) , fino alle scuole elementari e medie , sia un colpo di fortuna e che si basi essenzialmente sulla scelta degli insegnanti: si è più propensi a mandare i propri figli in una classe dove si trova un insegnante fidato.

Segno, questo, che la relazione è (o dovrebbe essere) per molti di noi al primo posto, anche se talvolta questo viene confuso con il metodo dell’insegnante in questione, o con il livello di preparazione che si pensa questo possa fare raggiungere alla classe.

Nell’opinione comune è sicuramente importante che un insegnante sia gentile, di sostegno, entusiasta. Ormai non deve essere una novità (almeno questo è quello che io spero) che un clima scolastico positivo è legato a risultati migliori per l’apprendimento.

Esistono molti libri e seminari sul tema della positività al centro della relazione. Ma se apparentemente può sembrare chiaro cosa significa “clima positivo”, e’ difficile poi declinare questo concetto all’interno di un programma, o di una giornata scolastica.

C’è qualcosa che sembra essere importante nel rapporto tra bambino e insegnante (soprattutto alle scuole elementari e medie): il sostegno emotivo e la coerenza.

Questi due piccoli ingredienti sono la chiave del successo in un processo di insegnamento-apprendimento e sono quelli che fanno la differenza (concreta ma quasi impalpabile) tra un Insegnante e un insegnante. Se ci liberiamo del gergo tecnico e proviamo a rifletterci, questi due concetti hanno un senso.

Essere un insegnante di sostegno, positivo, non significa, come qualsiasi altro essere umano, non perdere mai la calma. Questo vale per un insegnante come per un genitore.

Alcuni insegnanti sono poco flessibili, o riescono a rimanere freddi, calmi, in quasi tutte le situazioni. Danno poca importanza alle emozioni dei ragazzi, non discutono dei fatti relazionali e restano centrati sul programma da svolgere, lavorando sulla quantità.

In realtà la situazione è ben chiara: i bambini (come noi adulti) vivono in un mondo di novità e di incertezza, e stanno facendo del loro meglio per capire come dare un senso alle cose. Fornire loro una guida coerente in un mondo caotico è per loro molto importante.

Non serve essere un insegnante da Attimo Fuggente. E’ sufficiente che l’insegnante non si limiti ad insegnare, ma a rappresentare un punto di riferimento affidabile al quale il bambino può permettersi di tornare, quando è in difficoltà.

Quando penso ad un insegnante che mi ha cambiato la vita, penso a questi valori, e a come ha saputo trasmetterli in aula.

Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: movieconnection.it