Abbiamo dedicato qualche articolo sulle vacanze in famiglia, ma quando i bimbi cominciano a diventare più grandi, si profila l’opportunità di mandarli da soli ad un breve viaggetto.Ci sono molte associazioni che si occupano di organizzare queste esperienze, e qualcuno si chiede quale sia il momento più adatto: se c’è un’età o se sia una buona occasione di crescita.

Non esistono regole generali:  ogni bambino ha la sua storia, il suo temperamento, la sua predisposizione all’autonomia.

E’ pur vero, però, che i nostri figli, spesso mammoni e appiccicosi, in queste occasioni possono stupirci con il loro comportamento esemplare. Un campeggio estivo, una colonia per bambini, può essere un’opportunità importante per socializzare con i coetanei e diventare più consapevoli e responsabili.

Accertatevi, ovviamente, sulla validità della struttura che organizza queste esperienze: sarebbe meglio che ci fosse un gruppo precostituito, che si riunisce al di là delle vacanze con pernottamento, nel quale i bambini possano già trovarsi a loro agio e sperimentare un pre-contatto con i coetanei e con gli adulti responsabili del gruppo.

E’ importante anche che il bambino abbia acquisito una certa autonomia affettiva (5-7 anni), e che abbia già sperimentato, per periodi più brevi, cosa significa dormire senza i propri genitori o parenti: potreste, per questo motivo, cominciare a fargli fare qualche breve esperienza propedeutica mandandolo a dormire da qualche compagno di giochi.

La presenza dei fratelli, in certi casi, è molto utile: ci si sente più protetti e meno spaesati, e si sa di poter contare gli uni sugli altri.

Infine, da non sottovalutare, una vacanza da soli non è solo utile al bambino ad avere più fiducia in se stesso ma permette anche a mamma e papà di trascorrere qualche giorno diverso dal solito, in una dimensione più “di coppia”.

dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: gioiosani.it