Studiare il cinese all’asilo rappresenta un’opportunità straordinaria.
Nei primi anni di vita per i bambini è naturale e semplice parlare ed imparare più lingue. Tutte vengono percepite come lingua madre. Le neuroscienze lo hanno ampiamente dimostrato e da quest’anno i piccoli che frequentano la Scuola dell’Infanzia del Collegio San Carlo di Milano lo sperimenteranno nel loro percorso formativo già particolarmente strutturato. Nell’istituto infatti la didattica è svolta da anni in italiano e in inglese.
Perchè imparare il cinese?
Il cinese non è solo una lingua ma una cultura a noi lontana ma sempre più vicina. Il cinese è una lingua ideografica e soprattutto tonale. Una sillaba pronunciata diversamente assume plurimi significati.
I bambini nella scuola d’Infanzia riescono ad apprendere e ripetere i suoni diversi senza nessuna inflessione. Questa capacità diminuisce progressivamente con l’età. Per questo – mi racconta la professoressa Renata Cirina, coordinatrice della Scuola dell’Infanzia del Collegio San Carlo di Milano – abbiamo deciso di iniziare lo studio del cinese mandarino proprio dai bambini più piccoli. Loro hanno abilità cognitive e linguistiche che gli consentono di apprendere il cinese come lingua madre.
Come si studierà il cinese?
Il gioco è lo strumento attraverso il quale il cinese sarà insegnato ai bambini. Attività ludiche, divertenti e interattive che permetteranno ai piccoli di interfacciarsi e conoscere la Cina.
Dove si trova la Cina? Quali sono i colori della bandiera? L’uso del pennello con inchiostro o con acquerelli, il tradizionale ritaglio della carta, i giochi per imparare l’uso delle bacchette cinesi e soprattutto l’organizzare i preparativi per celebrare la tradizionale Festa di primavera, il capodanno cinese in base al calendario lunare e così via.
Il progetto nasce dalla collaborazione con Silvia Pozzi del Dipartimento di Scienze Umane (Università Bicocca – Milano) Maria Teresa Guasti e Costanza Papagno del Dipartimento di Psicologia (Università Bicocca – Milano). Le docenti madrelingua cinese (putonghua cinese mandarino) sono state formate e hanno già collaborato con le insegnanti italiane e di madrelingua inglese del San Carlo.
“Se ascolti dimentichi, se guardi ricordi, se fai impari”.
Solo attraverso la conoscenza reciproca si ha il rispetto dell’altro. Un detto che accomuna la cultura latina e quella cinese.