La scuola è già iniziata da tempo. Eppure, alcuni bambini continuano a piangere all’arrivo all’asilo o alla scuola materna. Perché accade? Come comportarsi per aiutarli?

La causa più probabile del pianto è l’ansia di separazione, che è molto comune tra bambini in età prescolare, in particolare i tra primi figli e figli unici. Ma non solo: le cause di questo disagio, che i bambini esprimono con il pianto possono essere molteplici e concomitanti, ecco le più frequenti:

Quali sono le cause del pianto

Percezione dell’ansia che prova la mamma

Siamo stati per così tanto tempo a strettissimo contatto, fino ad ora, che il solo pensiero di separarci da loro ci mette un po’di ansia. Non è così? Così, anche se ci fidiamo del personale dell’asilo o della scuola materna, neanche noi vorremmo lasciarli lì. Il pianto del bambino è, innanzitutto l’espressione della stessa ansia che c’è sulle nostre facce, di fronte alla quale, a nulla servono le nostre parole di rassicurazione.

Reazione ai cambiamenti

Un’altra possibilità del pianto mattutino è che in questo periodo ci sono cambiamenti nella vostra casa che preoccupano il bambino: un trasloco, un cambiamento lavorativo, un nuovo fratello, discussioni tra mamma e papà, qualche problema di salute in famiglia. I bambini in queste situazioni spesso vogliono rimanere a casa per assicurarsi che tutto vada bene o, semplicemente, per sentirsi più sicuri.
Togetherness

Come reagire al pianto? La migliore strategia

Ricordarsi che piangere è normale

Piangere è una risposta normale a sentimenti di frustrazione e ad emozioni negative. La realtà, tuttavia, è che lasciare il proprio bambino in lacrime è una sensazione terribile anche per un genitore, per questo è molto importante gestire le nostre emozioni e i nostri comportamenti.

Rispettare il bisogno di ambientarsi

Nella maggior parte dei casi, il pianto del bambino svanisce entro pochi minuti dall’ingresso a scuola: il bambino ha bisogno di un fisiologico momento di orientamento per ambientarsi all’interno della classe e sopportare l’idea del distacco dai genitori. La cosa ideale sarebbe riuscire a rispettare questo tempo senza “mollarlo” fuggendo via in pochi minuti. Non tutti i bambini sono pronti a salutare la mamma ed entrare subito a scuola, alcuni hanno bisogno di prendere contatto con l’ambiente e con le persone più lentamente.

Salutare in modo sereno e sorridente

Come in tutti i casi, il vostro migliore alleato è la calma: in modo solido, granitico e paziente, salutandolo in modo caloroso ma determinato. Fate in modo che al momento del saluto abbia un’immagine di voi serena e sorridente, non ansiosa e in fuga.

Essere sempre in anticipo

Altro suggerimento riguarda l’essere sempre in anticipo, sia quando lo lasciate a scuola che quando andate a prenderlo, e fargli sapere prima chi andrà a prenderlo e quando. Per i bambini il tempo non è una cosa da poco.

Instaurare un buon rapporto con le educatrici

I piccoli hanno bisogno di esclusività. A casa si sentono un po’ speciali, anche quando hanno fratelli, mentre a scuola è tutto diverso. I bambini più a loro agio sono quelli che trovano nell’ambiente scolastico delle relazioni di supporto con le figure di riferimento o con i coetanei. Questo è sia la loro risorsa momentanea che quello che li farà crescere forti e capaci di affrontare la vita: dopotutto, non saremo sempre accanto a loro, prima o poi dovranno andare senza di noi, giusto? La collaborazione con il personale scolastico è di fondamentale importanza per stabilire una strategia costruita su misura per quel bambino. Ma è possibile “infondere” fiducia nelle educatrici? Direi di no. La fiducia è qualcosa di sottile e potente che passa attraverso il non-verbale. Se noi ci fidiamo di qualcuno, a pelle anche il bambino sentirà la nostra fiducia.

Attenzione esclusiva da ciascuno dei genitori

Fate in modo che ogni genitore trascorra un po ‘di tempo con il bambino ogni sera. Anche avere soli 5 minuti di attenzione esclusiva da ciascuno di voi gli piacerà moltissimo, e piacerà anche a voi. Non saltate mai questo momento! Rassicurerà il bambino del fatto di avere un posto speciale nel vostro cuore. Condividere con letture e giochi sull’argomento potrebbe aiutarlo a esprimere ciò che sente.

Instaurare una routine quotidiana

Sembra, inoltre, che in momenti come questo, una routine quotidiana possa aiutare i bambini a sentirsi sicuri e affrontare meglio ogni momento della giornata.

E infine, ricordate che…

Se noi non siamo pronti a questa piccola quotidiana separazione, il bambino lo sentirà e reagirà sentendosi confuso e preoccupato. Il più importante atteggiamento, dunque, deriva dalle nostre convinzioni. Non esistono premi o punizioni che possano sostituire quello che il nostro comportamento riesce a trasmettere.

Allo stesso modo, non è produttivo far credere a bambino che gli vogliamo bene solo quando non piange e “fa il bravo”: quello che riusciremo ad ottenere, in molti casi, sarà solo che il bambino reprimerà la sua frustrazione o al contrario si ribellerà.

Essere genitori è un lavoro duro e la maggior parte di noi incontra qualche momento in cui ha bisogno di sostegno o di informazioni per fare bene e mantenere l’equilibrio. Provate a parlare con il pediatra, con altri genitori, o con un professionista della salute mentale per sostenervi nell’attraversare questo momento difficile: potreste scoprire particolari o strategie che non avevate considerato.