Nelle vacanze di Natale sembrano coesistere tutte le condizioni migliori per fare lunghi giochi di società con i vostri figli: tempo libero a disposizione, per tutta la famiglia (almeno si spera), giornate corte e fredde, che non invogliano a uscire e spingono a cercare attività tranquille da svolgere in casa, desiderio e necessità di rilassarsi, dovendo però anche intrattenere dei bambini che tendono in certi casi ad agitarsi.

Cosa c’è allora di meglio di un bel gioco di società? E, per facilitare l’apprendimento delle lingue, (l’italiano scritto, nel nostro caso), a mio figlio – che è in prima elementare – sono stati regalati due bellissimi giochi, adatti da 6 a 99 anni. Il primo è il classico Paroliere, con il quale bisogna individuare il maggior numero di parole possibili, presenti in una sequenza casuale di lettere. Il secondo è un gioco più recente, che si chiama Parolandia dei Piccoli, ed è costutuito da tessere di puzzle di vari colori  sulle quali sono indicati i diversi elementi della frase: articoli, preposizioni, sostantivi, aggettivi, verbi, avverbi, congiunzioni, e così via, da ordinare per formare frasi che siano di senso compiuto, anche se magari assurde da un punto di vista semantico.

Ho trovato lo spunto per questo articolo in un post scritto da Letizia sul suo blog Bilingue per gioco, che vi ho già citato varie volte: un blog interessantissimo per chi sta crescendo un figlio bilingue, ma non solo. Trovate al link qui sopra una serie di suggerimenti utili se, attraverso i giochi di società, volete facilitare i vostri figli nell’apprendimento di una lingua straniera. E trovate anche delle indicazioni su quali giochi utilizzare, principalmente in inglese: dal bingo, la classica tombola, che deve essere illustrata e che si può produrre artigianalmente in varie tipologie, distinte per aree lessicali (una tombola dei colori, una degli animali, una dei giocattoli, e così via); ai giochi come Scrabble (Scarabeo), Monopoly, Articulate, e Trivial Pursuit, per chi ha già un’ottima padronanza della lingua. Anche il classico Memory, se riuscite a trovarlo o crearlo con immagini appartenenti ad un’unica area lessicale, è utile per invitare i più piccoli a ripetere le parole in inglese, o in un’altra lingua straniera.

Come ho già riportato in uno dei miei ultimi post sull’apprendimento delle lingue, “le parole sono doni per i nostri figli“. La capacità di comunicare, magari in più di una lingua, unita a tutto ciò che di importante riusciamo e trasmettere ai nostri bambini e al resto del mondo, è qualcosa di essenziale. Se riusciamo a farlo attraverso il gioco, i nostri bambini si divertiranno e impareranno moltissimo senza quasi rendersene conto.

Cosa ne dite? Conoscete altri giochi di società che possono aiutare nell’apprendimento delle lingue?

Immagine: uncommoncourtesy.com