E’ il titolo di un libro scritto nel 2006 dal pediatra Luciano Proietti, che da tempo sostiene l’importanza di un’alimentazione vegetariana anche per i bambini.

Egli dichiara che proprio nei primi tre anni di vita l’uomo deve essere naturalmente vegetariano. La condizione è che l’allattamento sia al seno esclusivo fino ai 6-12 mesi e prolungato fino ai 2-3 anni come fonte unica o preminente di proteine di origine animale; uova e formaggi vanno introdotti quotidianamente solo quando si sospende l’allattamento al seno.

Trovate in questo sito una sintesi della posizione di Proietti riguardo ai bambini vegetariani.

Anche io ho scelto, contro l’opinione comune, di non dare carne ai miei figli né durante lo svezzamento, né nei primi anni di vita.
Le ragioni sono diverse:
essendo io vegetariana sarei in difficoltà ad acquistare carne, cucinarla e offrirla loro perché la mangino – non mi piace, e non credo che sia sana – sicuramente non lo è la carne proveniente dagli allevamenti intensivi. Mi sembra inoltre giusto trasmettere ai miei figli la scelta di non nutrirsi di carne come valore etico, per comunicare il rispetto della vita di ogni animale, oltre che di ogni uomo.

Trattandosi di una scelta ancora abbastanza controcorrente, almeno per quanto riguarda i bambini, mi trovo spesso a dovermi giustificare per il fatto che la nostra alimentazione non è completa. Io ritengo tuttavia che non ci siano carenze di alcun tipo, poiché faccio in modo che i miei figli assumano tutti i nutrienti indispensabili ogni giorno: carboidrati, proteine, vitamine, acidi grassi. Non li privo di tutte le proteine animali: mangiano uova, formaggi, occasionalmente anche pesce; sostituisco invece le proteine della carne con legumi, tofu, seitan.

Non mi permetterei mai di criticare un cosiddetto “onnivoro” perché si nutre anche di carne, credo si tratti di una scelta molto personale, desidererei però altrettanto rispetto nei riguardi della mia scelta.
Ogni tanto mi chiedo tuttavia se non rischio che i miei figli eccedano, quando potranno, in una direzione opposta alla mia. Ai bambini difficilmente piace essere diversi, e la dieta etica che la mensa delle scuole comunali e statali di Milano gentilmente fornisce può forse con il tempo creare imbarazzo  e spingerli paradossalmente verso un consumo eccessivo di carne.

Voi cosa ne pensate?

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