Dieci anni di attività, 600 ragazzi e ragazze formati e ben tredici Paesi coinvolti: questi i numeri di Educatori senza frontiere (Esf), associazione fondata da Don Antonio Mazzi, impegnata da anni in progetti di volontariato internazionale in Africa e Sudamerica.
Quest’anno Esf ha festeggiato il decimo anno di attività con una grande festa nella sede di Exodus a Milano, dove Don Mazzi, con il suo stile unico e irresistibile, ha festeggiato i componenti di un gruppo più che affiatato e caparbiamente dedito ad una mission: la pedagogia itinerante.
Quelli di ESF sono educatori che si pongono in atteggiamento di ascolto e rispetto per la realtà e per le persone che incontrano. Il loro impegno appassionato trova la sua dimensione espressiva nella dimensione del viaggio, metafora di questi ideali:
Chi viaggia si muove tra spaesamento, curiosità, paradossi, continua ricerca di senso e di orientamento, condivisione, riconoscimento delle proprie debolezze e slancio verso il proprio dover essere. Il viaggio vero è spinta verso una realtà altra, che viene riscoperta non solo fuori, ma anche dentro di sé.
L’idea di ESF nasce dall’esperienza di un viaggio in Madagascar nel 2003. Inizialmente il movimento incontrò altre istituzioni come Medici senza frontiere e figure di religiosi attivi sul territorio africano. Da allora opera nella consapevolezza della necessità di progetti concreti e ben finalizzati e di operatori adeguatamente formati. L’impegno dell’associazione è, infatti, quello di formare operatori ed educatori sociali in Italia e nel mondo: dal 2005 ad oggi, i ragazzi che hanno seguito i corsi di Educatori Senza Frontiere hanno preso parte a esperienze di viaggio in Madagascar, Honduras, Angola, Sierra Leone, Kenya, Bolivia, Argentina, Brasile, Sudafrica, Rwanda, Paraguay, India e Ucraina, sia nelle case gestite direttamente dall’associazione, sia collaborando con altri progetti.
Nei Paesi in cui Educatori senza frontiere ha operato, sono state organizzate attività formative rivolte a personale scolastico e non solo: sono stati formati educatori di comunità, centri giovanili, recupero tossicodipendenze.
Molte le iniziative legate all’animazione e alle attività con giovanissimi, portate avanti utilizzando strumenti artistici ed espressivi in grado di valorizzare i ragazzi e le ragazze e di aiutarli ad esprimersi. Tra questi, il mimo e la giocoleria, di cui abbiamo avuto un saggio proprio nel corso della serata, conclusasi con una serie di premi a operatori e volontari che si sono distinti per il fondamentale apporto all’associazione.