Eccoci on line per la diretta blog dal Mam 2009: introduce l’incontro Laura La Posta, Caporedattore de Il Sole 24 ORE. E’ la prima volta che il Sole 24 ORE organizza una manifestazione di questo tipo. Per questa ragione è tutto in divenire, come è giusto che sia. La questione femminile è una questione importante per il paese. Ci interessa capire come fare a mantenere, oppure a trovare un nuovo posto di lavoro dopo la maternità. Le nuove teconologie possono dare un valido contributo.

Interviene Isabella Rauti, Capo Dipartimento Pari Opportunità diretto dal ministro Mara Carfagna, in diretta da Roma, a proposito di nuove opportunità per i nidi di condominio. La proposta di riparto del fondo di finanziamento richiesto dal Dipartimento è stata accettata, ma deve ora essere condivisa con le Regioni. Si tratta di misure per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. E’ stato commissionato sondaggio per tarare meglio le misure e per ricostruire un indice di gradimento.

Per ora le proposte sono sono 5: tagesmutter, una strada sperimentale di voucher come offerta di servizi, spazi scolastici definiti open space, un aiuto per baby sitter e badanti.

L’iter da percorrere è ancora lungo, ma l’obbiettivo è approvare la proposta entro l’estate per diventare operativi quanto prima.

E’ previsto uno stanziamento di 40 milioni di euro. Le regioni dovranno chiedere l’accreditamento per accedere al fondo e impegnarsi a cofinanziare la misura.

  • La prima misura è quella per le tagesmutter, madri di giorno. Le tagesmutter accolgono in casa loro fino a 5 bambini tra 0 e 3 anni. Frequentano un corso di formazione e ricevono il supporto di una psicologa e di una pedagogista. La caratteristica del servizio è la flessibilità: si offre alle famiglie l’opprtunità di trovare una sistemazione per i loro bambini anche in orari non standard, per esempio il sabato o la domenica.
  • La seconda misura è quella dei voucher. Nelle zone in cui non ci sono sufficienti asili nido comunali o privati, con posti riservati per chi rimane fuori dai comunali, si potrà creare una graduatoria che terrà conto del fatto che in una determinata zona non ci sono posti per i bambini. Le famiglie avranno quindi accesso ai voucher, o titoli di spesa. L’utente versa il 10%, mentre il 90% lo versa l’ente erogatore.

Attualmente solo il 10% dei bambini trova posto negli asili nido. Sono stati stanziati dei fondi con cui si prevede di arrivare ad offrire asili nido per il 17% dei bambini, ancora una percentuale molto bassa rispetto agli standard richiesti da Lisbona.

Le legge 215 per l’imprenditoria femminile ha aiutato a rovesciare la prospettiva sulle donne nel mondo del lavoro, non più considerate una categoria da tutelare. Le imprenditrici fanno in genere lavorare altre donne. L’obbiettivo è di investire molto in questo settore, per fare in modo che la legge venga nuovamente approvata.

Parla ora Cecilia Spanu di Fattore Mamma, che spiega come è nata l’idea di questa giornata. Si vogliono evidenziare le soluzioni trovate dalle mamme al problema dell’occupazione femminile dopo la maternità, piuttosto che le problematiche. Si spera che le mamme presenti possano raccogliere informazioni e spunti utili per trovare nuovi sbocchi lavorativi.

Gianna Martinengo, Coordinatrice dei Comitati per l’Imprenditoria Femminile della Lombardia e Presidente del Comitato Imprenditoria Femminile di Milano, parla di opportunità e strumenti per mettersi in proprio.

Non tutte le donne sanno destreggiarsi tra i bandi offerti dalle regione Lombardia in supporto all’imprenditoria femminile e di sostegno a maternità e paternità.

Sono disponibili per le associazioni di donne finanziamenti a fondo perduto o tasso agevolato. Si vogliono agevolare anche aspiranti imprenditrici e neo imprenditrici (attive da un massimo di 12 mesi). Per le vecchie imprenditrici, invece, è previsto un supporto in termini di premialità.

Presto il portale imprendium.it pubblicherà questi bandi, che attualmente sono disponibili solo sul sito della regione Lombardia e vanno tenuti d’occhio. Le leggi di interesse sono la già citata 215; la 53 (congedi parentali anche per uomini); la 125 (parità uomo-donna nel lavoro).

Interviene ora Alessandra Servidori, Consigliera Nazionale di Parità, in merito alle richieste da parte delle mamme in rete al governo. Alcune Regioni hanno ancora a disposizione le risorse della Legge 215, che sono state ripartite 3 anni fa. La legge è stata poi congelata. La consigliera auspica che non si parli più di leggi e misure sperimentali, ma effettive. E’ importante che le famiglie intere – e non solo le donne – italiane si mobilitino, per sapere quali sono i loro diritti e per chiedere maggiori – o migliori – politiche a favore della famiglia.

E’ il turno adesso di Cristina Cabella, Direttore Ufficio Legale IBM Italia, che spiega come conciliare lavoro e famiglia in una multinazionale. Le donne hanno una conclamata superiorità biologica rispetto all’uomo, non solo in termini di difese sistema immunitario e di aspettativa di vita. Sono campionesse nella gestione del tempo, e portavoci dela cultura della responsabilità. Queste caratteristiche in azienda sono fondamentali. Quello che invece per le donne può rappresentare un ostacolo è la gestione dei sensi di colpa, anche se è normale averne e, quando questi sensi di colpa sono sani e gestiti con disinvoltura diventano una marcia in più, anziché un problema. IBM ha una politica di diversity, porta avanti progetti di sostegno all’impiego delle donne.

Infine interviene Francesca Contardi, Managing Director di Page Personnel, che ci spiega come proporsi per un impiego in azienda. Questi i punti cardine: avere le idee chiare; fare una scelta ponderata; utilizzare al meglio gli aiuti (economici o famigliari), creandoci una rete di supporto prima di rientrare al lavoro; gestire il distacco in maniera responsabile e non traumatica; non perdere il filo e i contatti lavorativi; individuare le opportunità e prepararsi al colloquio; disponibilità alla flessibilità, per conciliare interessi personali e aziendali; gestire al meglio l’assenza da casa.

Si conclude analizzando punto per punto il sondaggio al quale le mamme in rete hanno risposto su www.mammaamamma.it

Trovate live su mammaamamma le foto dell’incontro. Nella nostra gallery, invece, potete guardare le immagini della bellissima sede del convegno, Eventiquattro, presso il Sole 24 ORE a Milano, in via Monterosa 91.

Siamo arrivati ora alla tavola rotonda “Le mamme e il web nell’era dei social media”, moderata da Luca Tremolada, giornalista di Nòva 24 – Il Sole 24 ORE.

Interviene innanzitutto Monica D’Ascenzo, giornalista del Sole 24 ORE e blogger, autrice di Out of the boot, fuori dallo stivale. Ha iniziato a scrivere nel blog al rientro al lavoro dopo la maternità, a cinque mesi dalla nascita del suo primo figlio. La spinta è stata il desiderio di realizzarsi, non solo come professionista, né solo come mamma. Il blog non parla di vita con i bambini, ma si concentra su problemi inerenti alla crisi economica.

Il secondo intervento è di Paola Dubini, Direttore del centro Ask Università Bocconi. L’Università ha finanziato una ricerca sul fenomeno del mommy blogging, portata avanti in collaborazione con Fattore Mamma. L’ipotesi formulata è che il blogging sia una strada percorribile che le mamme possono seguire per trovare una nuova maniera di autompiego. Sono stati analizzati 250 blog di mamme, per capire cosa determina la loro visibilità e in che maniera l’attività possa diventare una fonte di reddito.

Il terzo ed ultimo intervento della tavola rotonda è di Patrizia Galeazzo, Direttore Fondazione IULM: abituata ad assumere giovani donne, chiede sempre quali siano le loro prospettive in ambito famigliare, ponendo le classiche domande che non dovrebbero mai essere formulate, perché considerate discriminatorie: “E’ sposata? E’ fidanzata? Ha figli o pensa di averne in futuro?” Nella sua Fondazione tuttavia le donne che hanno o progettano di avere figli non vengono discriminate, anzi, la caratteristica è considerata una marcia in più.

Monica D’Ascenzo fa notare che gli uomini, a differenza delle donne, hanno maggiore capacità di creare un network, reti, cordate, per lo meno nell’ambito del lavoro. Il vantaggio maschile deriverebbe dalla loro consuetudine di giocare a calcio fin da bambini, anziché dedicarsi a danza o ginnastica artistica. Le donne invece sul lavoro sono più individualiste, ma hanno una grande capacità di creare network nel tempo libero, nella rete. Un esempio è il forum www.alfemminile.com, dove le mamme si raccolgono in base alla data prevista del loro parto, e si consultano regolarmente su temi inerenti alla gravidanza e al parto.

Paola Dubini sostiene che la qualità della rete influenza la qualità di un sito e viceversa. Si auspica che la capacità che le donne mostrano di fare squadra on line si riverberi anche nella loro vita professionale. Il 25 giugno alla Bocconi si parlerà di mamme e informazione, sulla base dei risultati emersi da un questionario on line rivolto a mamme informatizzate.

Come avete trovato il convegno di questa mattina? Interessante? Incoraggiante?

Adesso andiamo tutti in pausa pranzo, ci riaggiorniamo tra un’ora con la diretta blog di Gloria sugli interventi delle mamme blogger.