Chi frequenta Blogmamma lo sa, il desiderio di maternità è forte in tantissime donne: ci si confronta e si cercano lumi per capire  quali siano i sintomi della gravidanza in atto, o prima ancora si studia il metodo per capire i giorni fertili. Ci si chiede quando sia  meglio rimanere incinte, addirittura si verifica se esiste una dieta che permetta di concepire una femmina al posto di un maschio e viceversa. Purtroppo, però, la strada per diventare mamme e papà non è sempre semplice e costellata di momenti magici. Sono tante le coppie che combattono con la paura di non riuscire ad avere bambini, ad esempio.

Il timore di non farcela a coronare il sogno di diventare genitori spesso condiziona talmente tanto la coppia da metterne a repentaglio il rapporto. Di fronte alla ricerca di un figlio e alla difficoltà di coronare questo sogno spesso si è soli: circondati da amici con prole  e da parenti a volte un po’ invadenti e poco delicati, spesso ci si ritrova ad attraversare un momento difficile senza essere compresi e sostenuti da nessuno se non dal proprio partner.

Se poi purtroppo ci si scopre sterili, il mondo potrebbe crollarci addosso. Senza una speranza che vada oltre il desiderio di un figlio proprio, senza un appoggio e un sostegno, una coccola e una compagnia nell’affrontare il crollo dei propri progetti e desideri più forti, si rischia di cedere alla disperazione.

Lo stesso vale quando, dopo aver assaporato la gioia di aspettare un bimbo, lo si perde per un aborto. Ho avuto amiche e conoscenti che purtroppo sono dovute passare da questo dolore: tutte, anche se aspettavano da pochissime settimane, hanno sentito lo strappo e la perdita in maniera fortissima e tanto dolorosa da lasciare un senso di vuoto e di mancanza per tanto tempo.

Certo, i due casi sono differenti: nel primo, l’infertilità, il dolore da attraversare e da sopportare è quello di dover accettare che un proprio desiderio non si realizzerà nelle modalità che avevamo in mente.

Il secondo, l’aborto, porta un strappo, un grosso dolore. Riuscendo ad accettarlo e a portarlo con serenità e senza angoscia, spesso si riesce a capire che dopo la tempesta può tornare il sole, e dopo un aborto si può provare (nei tempi giusti) ad avere un altro bambino.

Da soli è faticoso, bisogna circondarsi di persone che ci vogliono bene e, se necessario, farsi aiutare. Per chi abita a Milano, ad esempio, sono nati dei gruppi di aiuto reciproco per accettare e superare questi momenti dolorosi. Il progetto Melograno, da esempio, è nato proprio con questo scopo: fornire un supporto specifico sui temi di infertilità e aborto partendo proprio dalla condivisione dell’esperienze difficili. Se ne volete sapere di più, consultate questo sito.

Non chiudetevi nel vostro dolore: facendo esperienza di essere in compagnia e di essere compresi si riesce a ritrovare la serenità!

Fonte:

granellidipsicologia.wordpress.com

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