Mentre scriviamo questo articolo il numero dei contagiati dal Coronavirus in Italia ha raggiunto quota 229; quello delle persone decedute è salito a sei.
Nel frattempo in 7 Regioni (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto) sono stati presi provvedimenti restrittivi per proteggere la popolazione dal contagio. Tra le misure previste la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado per una settimana. Dagli asili alle università. Anche se soprattutto i bambini sembra che siano immuni dal Coronavirus.
Prudenza senza inutili allarmismi
Bambini e ragazzi a casa. Genitori spaventati e in ansia. Oltre alla diffusione della malattia occorre fronteggiare anche una complicata situazione organizzativa.
Infatti, visto che i centri di aggregazione sono chiusi – centri sportivi, cinema, teatri e musei. Che cosa si può fare?
Come scrisse Alessandro Manzoni nel saggio sulla peste “La colonna infame”:
“Il sospetto e l’esasperazione, quando non sian frenati dalla ragione e dalla carità, hanno la trista virtù di far prender per colpevoli degli sventurati, sui più vani indizi e sulle più avventate affermazioni“.
Occorre trovare il giusto equilibrio tra il rispetto delle ordinanze e il bisogno di socialità dei bambini e di tutti gli esseri umani.
Coronavirus e bambini: infezioni rarissime
i bambini sembrano essere più resistenti alla malattia. Pochissimi casi registrati e nessun decesso. Lo conferma anche Alberto Villani, presidente della Società Italiana Pediatria:
“L’infezione in età pediatrica, che sembra essere più rara, o più lieve. Non è chiaro il meccanismo: quel che è certo è che ci sono pochi casi e nessuna fatalità”.
Secondo i dati pubblicati nel Chinese Journal of Epidemiology – aggiornati all’11 febbraio – in Cina, il Paese più colpito dall’epidemia, non c’è stato nessuno decesso da coronavirus sotto i dieci anni e il virus avrebbe solo lo 0,2% di letalità tra i 10 e i 19 anni.
Il numero di decessi, quindi, sale con l’aumentare dell’età: la percentuale rimane la stessa (0,2%) nelle fasce d’età 19-29 anni e 30-39 anni. Raddoppia tra i 40 e i 49 anni (0,4%) e triplica in quella successiva: 1,3% tra i 50 e i 59 anni. 3,6% di decessi nelle persone che hanno tra i 60 e i 69 e l’8% tra i 70 e i 79 anni. La fetta più consistente di decessi (14,8%) è tra chi ha più di 80 anni.
Un dato che è confermato anche dall’età anagrafica delle vittime nel nostro Paese.
Il Decalogo del Ministero della Salute
Consigli per i genitori
Prima di tutto è bene spiegare ai bambini che cos’è il Coronavirus e aiutarli a rispettare il decalogo del Ministero della Salute.
Lavarsi spesso le mani, evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce eccetera.
Buonsenso ed educazione insomma.
Bambini a casa: cosa fargli fare?
Visto che il Carnevale in buona parte delle città non verrà festeggiato. Che centri sportivi, cinema, musei, teatri e stadi sono chiusi le opzioni di intrattenimento si riducono. E sappiamo che nessun genitore vuole vedere i propri bambini imbruttirsi davanti alla tv e agli smartphone.
Ecco perché anche i pediatri consigliano di mantenere una moderata socialità.
Quindi si a una passeggiata al parchetto o ai giardinetti vicino casa e anche ad invitare un amichetto a casa.
Ovviamente spetterà agli adulti fare in modo che i bambini rispettino le regole (di cui sopra) e che magari evitino di fare la lotta o di passarsi degli oggetti che hanno prima messo in bocca.
Ed inoltre visto che dovranno stare una settimana a casa per i bambini e i ragazzi potrà essere l’occasione per studiare un pò e ripassare.
Coronavirus: i numeri di emergenza da chiamare
La regola in caso di sospetto contagio da Coronavirus è di non andare dal medico o al pronto soccorso, esponendo gli altri a rischi inutili.
I medici sconsigliano di portare i bambini dal pediatra.
Facendoli uscire, soprattutto se già ammalati, si aumentano le possibilità di contagio.
In caso di dubbio potete telefonare ai numeri dedicati e seguire le indicazioni che vi verranno fornite:
- 800 894545 numero verde per la Lombardia
- 800 462340 numero verde per il Veneto
- 1500 numero presso il ministero della salute
Evitate di chiamare il 112 il numero generale per le chiamate di emergenza.
E per altri consigli su Coronavirus e bambini leggete pure questo nostro post