Spesso ci preoccupiamo di cosa rispondere quando i nostri figli ci pongono domande importanti e delicate. In realtà la questione davvero importante non è la risposta da fornire ma l’atteggiamento emotivo con cui accogliamo i loro dubbi

Come psicologa ricevo spesso in ambulatorio genitori che mi chiedono quale sia il momento migliore per affrontare temi delicati con i propri figli: per esempio una separazione o la morte di un caro con i bimbi più piccoli, la pubertà e l’intimità con gli adolescenti.

Un’altra cosa per cui chiedono un parere riguarda i contenuti stessi delle risposte che dovranno fornire: cosa dire, cosa omettere ecc.

Entrambe le preoccupazioni sono comprensibili e tipiche di genitori attenti che vogliono essere presenti nella vita e nell’evoluzione dei propri figli.

Comprendere il bisogno profondo dei figli

Per fornire loro la risposta più “giusta” solitamente cerco di analizzare quale possa essere il bisogno profondo del figlio che ha posto il quesito.

Come parlare di argomenti delicati con un bambino piccolo

Se si tratta di un bimbo piccino egli ha probabilmente una tensione emotiva dentro di sé, per cui va rassicurato. Magari i genitori si stanno separando, o magari ha sentito che si sono lasciati i genitori di un compagno e teme possa accadere anche a lui. Avrà dunque bisogno di una spiegazione che sia:

  • semplice
  • sincera
  • assicurante

1) usiamo poche parole che lui possa davvero comprendere; possiamo chiedergli magari alla fine di ripeterci cosa ha compreso;

2) evitiamo di mentire: se il bambino pone a noi un interrogativo è perché di noi si fida, non deludiamolo;

3) rassicuriamolo sul nostro amore: ricordiamogli che è circondato d’affetto e che questo non cambierà mai; altre cose potrebbero cambiare ma mai l’amore e la cura che proviamo per lui.

Sarà benvenuto qualsiasi sussidio che riteniamo possa aiutarci e aiutarlo: un libro, un film…

Come parlare di argomenti delicati con un adolescente

Se si tratta di un adolescente, probabilmente avrà bisogno di capire come funzionano alcune cose: per esempio cosa cambia con la pubertà e/o questioni legate al sesso. Anche nel caso di ragazzi invito i genitori a capire profondamente quale sia il vero e profondo bisogno del figlio; parliamoci chiaro: oggi un ragazzo può trovare in rete tutte le spiegazioni che vuole. Forse ciò che cerca in noi adulti significativi non è la risposta competente ed esaustiva in sé per sé, bensì:

• disponibilità
• ascolto privo di giudizio
• presenza.

Non importa se ci prende alla sprovvista o non abbiamo idea di cosa rispondere, l’importante è dare un immediato segnale di presenza, ascolto e disponibilità.

Non abbiate paure di rispondere “questo non lo so” e aggiungete: “ma sono felice tu me lo abbia chiesto e ne voglia parlare con me. Informiamoci insieme”.

I nostri figli non vogliono genitori perfetti in grado di spiegare la cosa giusta al momento giusto. Vogliono sentire che ci siamo e che con noi possono affrontare qualunque argomento, certi di trovare interlocutori rassicuranti e non giudicanti.