Lo iodio è un minerale che contribuisce al corretto funzionamento della tiroide, la ghiandola che regola importantissimi processi metabolici sin dalle prime fasi della crescita e lo sviluppo di diversi organi tra cui il cervello.

Per questo la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di introdurre ogni giorno circa 150 microgrammi di iodio. Mentre durante la gravidanza e l’allattamento il quantitativo aumenta sino a raggiungere i 250 microgrammi al giorno.

Uno studio dell’Università di Bristol e del Surrey pubblicato nelle scorse settimane sulla rivista The Lancet ha mostrato come la carenza di iodio durante la gravidanza possa compromettere lo sviluppo intellettivo del bambino.

La mancanza di iodio è strettamente correlata a un più basso quoziente intellettivo e a minori capacità di lettura dei bambini.

Lo studio ha coinvolto migliaia di donne che hanno partorito fra il 1991 e il 1992. La ricerca ha confrontato le quantità di iodio presente nelle urine delle madri durante la gestazione con il quoziente intellettivo dei figli all’età di 8 anni e le loro capacità di lettura a 9 anni. I ricercatori hanno così dimostrato che uno scarso apporto di iodio durante la gestazione riduce di circa 3 punti il quoziente intellettivo dei bambini e ne riduce sensibilmente la capacità di lettura.

Lo stesso Ministero della Salute Italiano ha riconosciuto l’importanza dello iodio attuando delle campagne di sensibilizzazione in cui invita a consumare poco sale ma preferendo quello iodato, per far si che si raggiunga il corretto apporto quotidiano di questo nutriente.

Gli alimenti che contengono più iodio sono il pesce, il latte ed i suoi derivati, nonchè le alghe. Anche le verdure contengono generalemente un buon apporto di iodio ma la sua qualità dipende dal tipo di terreno in cui vengono coltivate.