I nostri bambini si muovono poco, devono stare all’aria aperta, perché non farli giocare nel cortile?
Non tutte le famiglie dispongono di una casa con giardino o di spazi come terrazze e balconi.
Soprattutto ora che i bambini sono a casa non tutti possono permettersi centri estivi e soggiorni al mare in montagna per tre mesi consecutivi.
Ecco perché una bella soluzione potrebbe essere riscoprire i cortili condominiali.
I cortili come aree di socializzazione
Anche nel palazzo dove vivo io, disponiamo di un bel giardino ma nessuno dei condomini lo utilizza.
Eppure tutti paghiamo per tenerlo una piccola perla. Un giardino incantato in cui manca l’orco come racconta la celebre favola.
Talvolta qualche bambino è sceso a dar da mangiare ai pesciolini che nuotano nella fontana posta al centro.
Ma perlopiù rimane inutilizzato da noi tutti. Piccoli e grandi.
Il cortile condominiale interno – quindi assolutamente sicuro perché non vi circolano macchine o estranei – pur disponendo di aree verdi e ben curate è utilizzato su un lato come parcheggio per le biciclette e nel lato più nascosto come deposito per i bidoni della differenziata.
Credo che sarebbe bello poterlo rendere vivo. Uno spazio di socializzazione.
Non dico di metterci un barbecue e una piscina ma anche già un tavolo e qualche panchina potrebbero servire a far scendere a giocare anche qualche bambino e perché no anche noi adulti.
Se c’è un cortile sotto casa, il bambino può scendere a giocare tutti i giorni. Se al primo bambino se ne aggiungono altri, ecco che si crea un bel gruppo. Se i bambini sono grandicelli può bastare una sorveglianza a distanza, un adulto che li tiene d’occhio da una panchina o dalla finestra. Magari uno dei tanti anziani che vive nel palazzo. E in questo modo si riuscirebbero ad unire e risolvere molti problemi di solitudine e socializzazione.
Ricordo con piacere le giornate passate a casa dei miei nonni trascorse a giocare nel cortile condominiale in compagnia di tanti altri bambini.
I regolamenti comunali
Un’idea che molte amministrazioni comunali stanno sposando e che ha permesso la modifica dei regolamenti edilizi e di polizia municipale per garantire e proteggere proprio il diritto al gioco dei bambini negli spazi comuni.
Per esempio proprio a Milano, la città in cui vivo il gioco nei cortili è tornato a essere un “diritto” con l’introduzione, nel 2012, di un articolo dedicato nel Regolamento della Polizia Locale e con l’approvazione del nuovo Regolamento Edilizio, nel 2014 all’art. 112 comma 10:
Il Comune di Milano riconosce il diritto dei bambini al gioco e alle attività ricreative proprie della loro età. Nei cortili, nei giardini e nelle aree scoperte delle abitazioni private deve essere favorito il gioco dei bambini, fatte salve le fasce orarie di tutela della quiete e del riposo stabilite dai regolamenti condominiali.
Il gioco dei bambini avverrà all’interno delle suddette aree, come sopra già individuate, con l’eventuale eccezione di quelle che verranno espressamente indicate, da apposita delibera condominiale, come interdette – in tutto o in parte – al gioco dei bambini. Tale eventuale interdizione potrà essere stabilita solo sulla base di fondati rischi, specificati in sede di delibera, per l’incolumità e/o per la sicurezza dei minori.
Che ne pensate?
Potrebbe essere un’idea semplice e di facile attuazione.
Se avete bisogno di alcune dritte per proporla alla prossima assemblea di condominio vi suggerisco la lettura di questo Vademecum realizzato proprio dal Comune di Milano.