Quando ero piccola si andava poco a pranzo e a cena fuori. Tuttavia anche se non così avvezzi alla frequentazione dei luoghi pubblici il comportamento da tenere per noi bambini al ristorante era stato scolpito su pietra da entrambi i miei genitori e in estrema sintesi conteneva queste 3 regole:
“Ti alzerai quando lo diremo noi. Mangerai tutto quello che io ordinerò per te. Non ci farai fare brutta figura.”
Io e mia sorella obbedivamo. Anche se alla prima possibilità si chiedeva il permesso per andare a correre in giardino. Qualunque fosse il clima. E in assenza di giardino era perfetto anche l’antibagno.
Era consentito dormire. Ma a tuo rischio e pericolo. I bambini che si addormentavano venivano infatti abbandonati sulle sedie poggiate alla parete o in macchina. Io per esempio ho ancora un bernoccolo.
Oggi i bambini al ristorante vanno con molta più frequenza ma a ben guardare a quello che succede tra i tavoli, senza alcuna raccomandazione e regola.
Il ristorante
Il ristorante non è un luogo pubblico come la piazza o il parchetto ma un luogo che apre al pubblico.
Potenzialmente tutti possono essere clienti di un ristorante ma generalmente chi apre un locale decide presentando la propria offerta di pietanze e servizi a quale pubblico indirizzarsi.
E qui incominciano i problemi. Perché per essere dei buoni clienti non basta pagare il conto. Ma rispettare anche la struttura che ci accoglie e gli altri commensali che la frequentano.
L’educazione premia sempre a tavola così come nella vita.
Bambini educati
Antonio Ferrari proprietario del locale Storie di cibo e di vino di Padova ha creato il network BambiniEducati.com che raccoglie i ristoranti che riconoscono il rispetto
e le buone maniere di bambini e famiglie.
La buona educazione si traduce in uno sconto per la famiglia. Ed inoltre viene rilasciata ai bambini una spilletta “Well behaved kids“.
Come afferma Ferrari infatti:
“Il nostro è un invito al civismo. Credo che i ristoranti non debbano per forza avere un angolo “kid” per accogliere i bambini.
Sono i genitori in primo luogo a dover avere un occhio al comportamento dei propri figli. Ma anche da parte nostra i bambini meritano attenzioni. Per questo nel mio ristorante abbiamo deciso di creare menù per bambini che non sono il solito pollo e patatine, ma un mini-menù con gli stessi piatti che diamo agli adulti, ma in porzioni più piccole raccontati e spiegati anche a loro. Basta realmente poco per coinvolgere un bambino”.
Il nostro decalogo
I bambini al ristorante sono i benvenuti. I genitori però è bene che rispettino alcune regole. Noi ve ne suggeriamo alcune.
- Non scegliete ristoranti troppo sofisticati se i vostri bambini ancora non si sanno destreggiare tra il cucchiaio e la forchetta, per non parlare del bicchiere giusto. Evitate anche i locali molto piccoli se vi presenterete con il passeggino modello Hammer.
- Informatevi prima se il ristorante è baby friendly. Altrimenti se le vostre esigenze sono diverse cambiate locale.
- Prenotate l’orario meno affollato.
- Cercate nel menù un piatto che i vostri bambini amano.
- Fate mangiare per primi i vostri bambini.
- Fatevi togliere posate e bicchieri che sapete che non verranno utilizzati.
- Attenti alle tovaglie e mi raccomando se sono in tessuto non permettete ai vostri bambini di colorarci e scriverci sopra.
- Portate colori, libri e in ultima ratio usate lo smartphone per fargli vedere i cartoni o giocare.
- Chiacchierate ed interagite con i vostri bambini. Vi siete regalati una serata fuori, godetevela!
- Siate generosi, se i vostri figli l’hanno fatta grossa lasciate una bella mancia! Non risolverà la situazione ma sarà meno faticoso raccogliere tutte le briciole da sotto il tavolo.