Il tour Navigare Sicuri ha raggiunto anche i vivacissimi ragazzini di Napoli. Il tema dell’incontro appena trascorso è uno di quelli che preoccupa di più i genitori: quello dell’adescamento on line.

Se noi, generazione che ha vissuto l’adolescenza senza internet, abbiamo ancora nelle orecchie le raccomandazioni su non dare confidenza agli sconosciuti, per i nostri ragazzi oggi il problema si amplifica. Il lupo adescatore non si nasconde solo nella realtà quotidiana, ma anche in rete ed è ancora più pericoloso. Perchè? Perchè, come per il cyberbullo, anche l’adescatore on line può nascondersi dietro un profilo falso.

L’adescatore è subdolo, si presenta come amico e, magari, coetaneo dei nostri ragazzi. Instaura con loro un rapporto di confidenza e di amicizia dimostrandosi una persona dolce, comprensiva, con gli stessi gusti e le stesse passioni dei nostri figli.

L’adescatore è capace di affascinarli e di farli innamorare. Poi si trasforma. E comincia a molestare con richieste più o meno esplicite. E infine, nel peggiore dei casi, chiede ai ragazzi un appuntamento dal vivo. Al quale lui andrà con le peggiori intenzioni…

I ragazzi spesso si sentono invincibili, ma, come ha detto lo sceriffo del web Rapetto, se non ci fidiamo di chi guardiamo negli occhi e non ci piace, perchè dobbiamo fidarci di chi neanche vediamo di persona? I ragazzi di oggi si comportano così con il web…
Quello che continua a colpire e a preoccupare me come mamma è la superficialità con la quale gli adolescenti di oggi affrontano tutto. E loro rapporto con la rete ne è fortemente caratterizzato.
Proviamo a pensare a quanti amici hanno su Facebook dei quali non conoscono nulla. Proviamo a guardare le bacheche degli adolescenti: la maggior parte ha parametri di sicurezza minimi, ha foto con nomi e cognomi che tutti possono guardare.
Se la superficialità fa parte del loro periodo di crescita, noi adulti non possiamo tirarci indietro nel tentare di educarli a ragionare e a giudicare, anche un possibile rapporto affettivo.
L’immaturità affettiva degli adolescenti può portarli a cadere nella rete dell’adescatore. Lo psichiatra e sessuologo Mario Rossi, parlando ai ragazzi, ha suggerito loro un acronimo che racchiude le caratteristiche che deve avere il rapporto con chi conosciamo on line,  RAP:
  • R come rispetto,  bisogna essere i primi a farsi rispettare e a rispettare
  • A come affetto: l’affetto nel mondo reale richiede tempo perchè possa crescere. L’adescatore vuole tutto e subito: non vi vuole bene.
  • P come protetto: quando si naviga su internet, quando si partecipa a chat bisogna sempre essere vaghi. Mai dare indirizzo e numero di telefono, mai raccontare troppo delle proprie abitudini.

Sono sempre tantissimi gli spunti di riflessione per i ragazzi, e per noi genitori che nascono da questi incontri. Cosa ne pensate? Come possiamo aiutare i nostri figli? Vi sembrano problemi ancora troppo lontani?