Questo articolo nasce dalla lettura dell’articolo “Galateo per  genitori?” scritto da un papà che ammiro molto Claudio Rossi Marcelli , giornalista di Internazionale.

Claudio Rossi Marcelli risponde ad un lettore, che gli chiedeva una sua opinione sul problema del “narcisimo genitoriale“, sottolineando con tanta ironia e quel giusto buon senso che mai basta, come quei genitori che parlano sempre dei propri figli, non sono poi così diversi da chi figli non ne ha e racconta solo delle proprie “passioni”.

Allora mi sono chiesta esiste un galateo per genitori? Quando parlare dei propri figli? Con chi? E soprattutto come?

Galateo per genitori

Premessa. Io non ho figli. Ma lavoro e parlo tanto con e di bambini. E con molto piacere. Dall’altra parte non avendo figli non apprezzo chi mi estromette da una discussione che ha per oggetto figli, bambini ed affini dicendomi: “Tu non puoi capire, non hai figli!”.

Ecco perchè ho apprezzato questo passaggio dell’articolo:

E io trovo piuttosto irritante parlare con amici quarantenni che mi raccontano del concerto dei Daft Punk, di quel nuovo ristorante indo-birmano in centro o dell’incredibile nottata passata a cantare intorno a un falò in spiaggia. Alcuni hanno perfino la faccia tosta di venirmi a parlare di sesso, ti rendi conto? Sto spulciando il Galateo di Giovanni della Casa riga per riga, ma per ora non ho trovato neanche una parola contro questa nuova, grave forma di maleducazione. Cit Claudio Rossi Marcelli – Internazionale

Il problema non è parlare tanto di figli ma semmai che oggi spesso non ci si ascolta e non si dialoga.

Ognuno di noi dovrebbe ascoltare di più. Perchè se già nel 1555 anno in cui fu scritto il Galateo, i genitori potevano vantarsi delle prodezze dei propri pargoli.

Cinque suggerimenti

  1. I genitori siete voi e nessuno vi defenestra dal vostro ruolo da protagonisti. Non create distanze.

  2. Mai dire tu non puoi capire, non hai figli.

  3. Non raccontate la vostra vita come un insieme di “insuccessi” e rinunce a causa dei vostri figli.

  4. Non chiedere quando farete un figlio anche voi.

  5. I figli so piezze e core. Parlatene sempre e amateli più che potete!

Quindi amici con figli parlate dei vostri bambini ma state sempre attenti a non fare dei monologhi. Coinvolgete e ascoltate anche “gli zii”.

Noi i senza figli che gongoliamo dei successi e dei progressi dei piccoli e come voi ci preoccupiamo per il loro futuro, abbiamo voglia di ascoltarvi ma da “pari” potendo prendere parte alla discussione, non come mamma e papà ma come adulti.

Leggi l’articolo di Claudio Rossi Marcelli