Ormai i social network sono diventati come la nostra seconda casa, siamo talmente a nostro agio con il mondo virtuale che diventa il nostro punto di riferimento anche per, stenterete a crederlo, la compravendita di latte materno!

Infatti, con una netta inversione di tendenza rispetto agli anni ’60 e ’70, sempre più siamo consapevoli dell’importanza dell’allattamento materno in termini di salute della mamma, del bambino, di protezione dalle malattie, di sviluppo della relazione, e chi più ne ha più ne metta, soprattutto nei primi mesi.

Gli stessi ospedali sono sempre più attrezzati con puericultrici e rooming-in, proprio per sostenere l’allattamento materno.

Nonostante questo, non tutte le madri però riescono o semplicemente vogliono allattare. E che dire poi dei piccoli nati prematuri per cui un sorso di latte materno umano può decretare la sopravvivenza?

Per chi non si arrende a “cedere” all’allattamento artificiale, torna quindi in voga l’antica balia in veste moderna, il “prestito” o “vendita” di latte da parte di chi ne ha molto a chi, sfortuna vuole, non ne ha niente…

Le banche del latte sono ormai una realtà consolidata anche in Italia. Nonostante questo, in Inghilterra e Stati Uniti si diffonde la pratica della vendita di latte materno on-line, proprio su fFcebook. La motivazione principale è il prezzo inferiore rispetto alla banca del latte, ovviamente con un rischio maggiore, vista l’assenza di controllo da parte di un ente certificato.

Sembra, quindi, cadere anche l’ultimo tabù, quello della salute, a favore di una maggior possibilità di incontro tra domanda e offerta.

E voi? Cosa ne pensate? E’ sufficiente Facebook per potersi fidare di qualcuno tanto da comprare del latte da dare a vostro figlio?

Foto: www.nanna.www.blogmamma.it