A cinque giorni dalla seconda scossa che ha colpito l’Emilia Romagna, con un bilancio di 24 morti, 350 feriti, 150 mila senzatetto e miliardi di danni, ancora da quantificare, si è messa in moto la macchina degi aiuti, coordinati dalla Caritas di Modena: servono tende, brandine, materassi, coperte e cuscini; e il necessario per l’igiene personale, sapone, shampoo, dentifricio, pannolini, carta igienica e salviette. Non servono invece per ora cibo, né vestiti e medicine.

Servono inoltre volontari, ma non volontari qualunque, bensì personale specializzato: ingegneri civili che possano verificare l’agibilità degli edifici; elettricisti, idraulici, carpentieri e muratori.

Donazioni sicure possono essere fatte on line tramite il sito della Caritas Ambrosiana e tramite il sito Volontariamo & Terremoto, dove è anche possibile registrarsi come volontario, segnalando le proprie competenze, subentrando in una fase successiva a quella dell’emergenza, che per ora è ancora gestita dalla Protezione Civile.

Per fortuna la vita continua sempre, anche nell’emergenza che segue un terremoto, portando gioia. Ieri alcune coppie si sono sposate all’aperto, poiché molte chiese sono inagibili. E, sempre ieri, è nata una bimba a Mirandola, in un centro medico sotto una tenda, da sfollata.

 Livia

Fonti:

Corriere della Sera

La Repubblica

www.ilpost.it