Il mancinismo è una caratteristica paragonabile al colore degli occhi o all’altezza e si definisce nei bambini intorno ai 3 anni. Mancini si nasce, insomma, e oggi, per fortuna, non è più considerato un problema da correggere, come avveniva un tempo, ma anzi segno di intelligenza.

Un cervello per tutti i gusti

Il nostro cervello è diviso in due emisferi: il sinistro controlla la parte destra del corpo, il destro quella sinistra. Nei mancini l’emisfero destro è predominante.

Se l’emisfero sinistro è quello più razionale che controlla le funzioni logico-analitiche del cervello, regolando per esempio l’apprendimento del linguaggio e dei numeri, il destro è quello più creativo e intuitivo, più legato alla sfera delle emozioni. Per questo i mancini sono più imprevedibili negli sport e più portati dei destrorsi all’immaginazione e all’arte.

Mancini si nasce

Sembra ormai riconosciuto che il mancinismo sia una caratteristica genetica, come il colore degli occhi, e in quanto tale è ereditabile: provate a pensare, perciò, se tra i vostri parenti stretti c’è qualche mancino, o qualche finto destro, cioè un mancino corretto. E se voi, mamme e papà, siete mancini, è probabile, anche se non certo, che vostro figlio o uno dei vostri figli nascerà mancino.

Bambini mancini, o forse no?

Come capire se il nostro bambino è mancino? Di solito questa caratteristica si definisce con certezza verso i 3 anni: prima, fra i 12 e i 18 mesi, i bambini sperimentano l’uso di entrambe le mani, proprio per capire con quale si trovano meglio, anche se qualche avvisaglia precedente non sfugge agli occhi di un genitore accorto. Solo dopo i 36 mesi si attua la cosiddettalateralizzazione”, cioè la definizione di un emisfero preferito, che dura fino ai 4 anni e le cui cause tuttoggi sono poco chiare, anche se di certo si pensa possano influire l’ereditarietà e  i fattori ambientali.

Il ruolo dei genitori

È importante stimolare l’uso di entrambe le mani ponendo in posizione centrale davanti al bambino l’oggetto che ci ha chiesto o di cui ha bisogno, per esempio la forchetta per fare la pappa o una matita per colorare l’album, e lasciare a lui la scelta.

Contate comunque che esistono diversi gradi di mancinismo: si va dai mancini puri al 100%, persone che usano di preferenza la mano, l’occhio e la gamba sinistri, e persone che saranno mancine a scrivere, ma destre a calciare una palla.

Quanti pregiudizi

Già dicendo così vi accorgete di quanto pregiudizio si è stratificato nei secoli sull’argomento: “destro” infatti significa abile, capace di fare, mentre tuttora, e non solo in italiano, si associa a “sinistro” qualcosa di pauroso da cui stare alla larga, o un incidente. Che dire poi della “mano del diavolo” e di un “tiro mancino”?

I mancini non si correggono più

Per questo fino a non troppi anni fa i mancini venivano corretti e costretti a imparare a usare la mano “giusta”. Una pratica invalsa davvero dannosa, perché correggere un mancino legandogli la mano sinistra dietro la schiena per obbligarlo a scrivere con la destra provocava forte sfiducia nei bambini. I piccoli si ritrovavano a fare una grande fatica a imparare un uso contro natura delle proprie abilità, e proprio per questo motivo erano soggetti più degli altri a problemi motori e psicologici in generale.

Quanti sono i mancini?

Alcuni studi stabiliscono che nei secoli hanno rappresentato in modo costante il 10% circa della popolazione, soprattutto di quella maschile, ma oggi sicuramente ce ne sono di più, perché non vengono più corretti, e anzi sembra siano in netto aumento. Provate voi stessi a pensare a quanti ce n’erano nella vostra classe e a quanti ce ne sono ora in quella di vostro figlio, probabilmente il loro numero è già salito.

Un mondo scomodo

L’unico problema che resta è di tipo pratico, perché, anche se le cose sono cambiate, il mondo resta costruito per i destrorsi: i genitori in questo possono essere davvero di grande aiuto. Per esempio, procurando al piccolo alcuni oggetti nella versione per mancini (come le forbici), o insegnandogli a fare alcune cose, come allacciarsi le scarpe, mettendosi di fronte a lui, perché la visione speculare è più facile.

Per i bambini in età scolare, ricordate che un mancino ha bisogno che la luce arrivi da destra, così da avere la visuale libera per vedere cosa sta scrivendo, pensateci quando disponete la scrivania rispetto alla finestra e la lampada sul tavolo. Tenetevi in contatto con la maestra per “perorare” la causa e scoprire eventuali difficoltà, anche psicologiche, del vostro bambino, e cercate di evitargli l’uso della stilografica, che è molto più difficile da usare per chi sta imparando a scrivere: meglio la biro, poi da grandi un bella stilo per mancini.

E quando lo iscrivete a un corso di sport, non scordate di segnalarlo all’istruttore, così da facilitare il compito a tutti e non far sentire a disagio il piccolo.

Mancini famosi

Se un tempo il mancinismo era un vizio da correggere, oggi addirittura è ritenuto segno di genialità: forse perché artisti come Leonardo, Michelangelo o Picasso erano mancini, o perché lo sono alcuni sportivi famosi, come Jimmy Connors e Martina Navratilova (tennis), Senna (Formula 1), Valentino Rossi (Moto GP), Pelè, Maradona e Platini (calcio)… Senza scordare Robert De Niro e Greta Garbo, Julia Roberts e Tom Cruise (attori), Einstein, Gandhi, Bill Gates, Napoleone e Alessandro Magno… La lista è davvero lunga e molto curiosa!

È stata addirittura istituita una Giornata Internazionale dei Mancini, il 13 agosto.

 

Fonte immagine: Mammaland.com