Sempre più di frequente, con il formarsi di una nuova unione o famiglia dopo una separazione, le donne si trovano improvvisamente calate in un ruolo inatteso, per cui a volte non sono pronte: quello di matrigna, o stepmother. In realtà non esiste a mio avviso un vocabolo adatto per definire il fatto che ci si trova in qualche modo a fare da madre ai figli del proprio partner, nati da una precedente unione.

Non va bene il termine matrigna, che fa pensare alla figura cattiva delle fiabe, e che contiene già nel suono un’eco dispregiativo (indimenticabile è in questo caso la matrigna di Biancaneve, che vedete nella cover). Ma neanche va bene il vocabolo inglese stepmother, che – a differenza dell’italiano – non ha un suono negativo, e che però fa pensare in qualche modo a una madre sostitutiva. Escludendo i casi di vedovanza, la madre biologica in genere continua a tutti gli effetti ad essere madre dei propri figli, e presumibilmente non desidera affatto che la nuova compagna del marito si sostituisca a lei.

Tuttavia, nel ruolo di nuove compagne del padre queste donne si trovano ad assumere un ruolo importante anche verso i suoi figli, specie nei casi di affido condiviso, quando ci si trova a trascorrere periodi regolari sotto lo stesso tetto, e non solo qualche weekend o breve vacanza.

Gli esperti in materia spiegano che non sarà facile farsi accettare all’inizio dal bambino o dalla bambina, anche se la separazione è avvenuta anni addietro, specie se i figli si avvicinano all’adolescenza. E spiegano anche che non ci si deve in ogni caso sostituire ai genitori, a cui spetta di rimproverare i figli, in caso di necessità. Ma che in ogni caso occorre farsi trattare con rispetto, eventualmente chiedendo l’intervento del padre.

E’ più facile che i figli del nuovo compagno accettino una nuova donna al suo fianco  se con la sua ex si riesce ad avere una relazione cordiale, ma non sempre questo è possibile. E sicuramente l’atteggiamento del padre aiuta: deve innanzitutto rassicurare i bambini che il suo amore per loro resterà invariato, e deve continuare ad essere moderatore nella relazione tra i suoi figli e la nuova compagna.

Chi di voi si è trovata a vivere accanto ai figli del proprio compagno? Siete riuscite a instaurare con loro una buona relazione? E avete trovato un vocabolo più elegante di matrigna o stepmother per definire il vostro ruolo nei loro confronti?

Fonte immagine: festival.blogosfere.it