Per una settimana il grattacielo Pirelli, sede a Milano della Regione Lombardia, è stato aperto al pubblico. Domenica 1 marzo si è svolta la terza edizione del Vertical sprint, nel corso della quale temerari atleti si sono sfidati lungo le scale che portano in cima al palazzo, fino al trentunesimo piano: 710 gradini lungo 127 metri, percorsi in tre minuti e quarantadue secondi da Marco De Gasperi, impiegato valtellinese, vincitore della competizione. Terminata la gara, chiunque lo desiderasse ha avuto modo di salire in cima, a piedi o in ascensore, dove si trova una terrazza panoramica. Per tutta la settimana seguente si sono svolte visite su prenotazione, mentre domenica 8 marzo l’ingresso era nuovamente libero, senza necessità di prenotare.

Data la luminosità della giornata, pareva proprio il momento più adatto per salire ad ammirare il panorama. Così ci siamo recati con i nostri due  figli fino al grattacielo, abbiamo atteso pazientemente che la fila scorresse e siamo saliti, con l’ascensore.

La terrazza non è aperta, bensì circondata da vetri. La vista di cui si gode è comunque straordinaria. Sotto di noi, minuscole, si vedevano passare persone e auto. I principali monumenti della città erano visibili, a cominciare dalla stazione Centrale, proprio sotto di noi, fino al Duomo, che svettava alle nostre spalle. Si vedeva l’aeroporto di Linate, con gli aerei che decollavano, l’orrendo stadio di Sansiro, che da quell’altezza sembrava avere quasi un certo fascino, la torre della Rai e la gemella torre Branca. Verso Nord, poi, era visibile tutto l’arco alpino e prealpino, nella sua mestosità: il massiccio del Monte Rosa, le due Grigne, il Resegone.

Per vedere le Grigne e il Resegone non occorerebbe salire così in alto. Si possono avere scorci di queste montagne anche dal livello della strada, in determinati punti della città. Ma lo smog e la foschia fanno sì che di rado siano visibili. Per fortuna ci sono ancora giornate piuttosto limpide,  come quella di domenica, che ci consentono di ammirarle, di tanto in tanto, e ci ricordano che distano da Milano non più di 50 chilometri.

Ai bambini il panorama è piaciuto, anche se devo dire che forse le persone più emozionate erano quelle di una certa età. E’ stata un’esperienza comunque bella, da ripetere magari tra qualche anno, con i bambini più grandi. Perché Milano ha il suo fascino, anche se è nascosto, e molti non riescono purtroppo a coglierlo. Siete d’accordo con me?