La donna arriva al suo massimo picco di fertilità attorno ai 23 anni. Fino ai 30 anni, in ogni caso, la fertilità femminile è elevata, mentre dopo il giro di boa dei 30 anni, essa comincia a decrescere in modo significativo e possiamo parlare di sub fertilità.La fertilità femminile vede dopo i 35 anni un brusco calo, e le probabilità di un concepimento naturale dopo il 40 anni sono assai rare in termini statistici.

Tuttavia, nelle moderne società ed in modo particolare nel nostro Paese, diventa sempre più raro che una donna cerchi una gravidanza proprio negli anni in cui la natura ha stabilito il picco di fertilità. Negli ultimi decenni, la richiesta di concepimento si è andata anzi spostando sempre più in là con gli anni, arrivando ad una media della prima gravidanza attorno ai 30 anni.
In particolare le donne che hanno completato un percorso di studio superiore e che si sono accostate al mondo del lavoro, cominciano dunque a considerare la maternità quando, biologicamente, il periodo migliore è già passato. Ciò può spiegare perché, statisticamente, il problemi di fertilità o una lunga ricerca del concepimento siano un fenomeno sociale in visibile crescita, arrivando a interessare, secondo i dati pubblicati dall’ISS , il 15-20% delle coppie.
Tuttavia, vi sono anche precise patologie e malformazioni che possono riguardare la donna e rendere difficile o impossibile il concepimento, a prescindere dall’età in cui ci si accinge a considerare la gravidanza. Esse possono originare in alcune malattie (diabete mellito, patologie che interessano la tiroide, ipotalamo o le ghiandole surrenali, tumori…), oppure in specifici problemi ormonali (ad esempio ipogonadismo, iperprolattinemia, ovaio policistico, disfunzioni della tiroide…..) anatomici (chiusura delle tube o anomalie al livello dell’utero) , o anche originati da infezioni, tumori o altre patologie.

Video realizzato da Blogmamma in collaborazione con Openminds (www.open-minds.it)