Ogni gravidanza ha significati e percorsi diversi, sia per la donna che per la coppia, perché tante e diverse sono le persone e le loro storie personali. Ci sono tuttavia degli elementi che le accomunano, sulle quali si è spesso letto e discusso.

Alcuni di questi sono anche gli elementi più spiccati di conversazione tra le donne che desiderano condividere il loro percorso durante la gravidanza, alla ricerca di conferme e punti di unione.

Il rapporto con gli altri, con le altre donne in particolare, è infatti un elemento determinante nel periodo della gestazione (ma anche dei mesi successivi al parto), in cui timori e dubbi vengono condivisi, confermati, rassicurati dall’esperienza delle altre. La curiosità su “come hanno fatto le altre” è molto forte, così come il desiderio di raccontare cosa si prova, ed i cambiamenti rapidi che si attraversano in questo periodo della propria vita.

La gravidanza rappresenta un momento in cui ci si confronta con cambiamenti rapidi e transitori, ma da un altro punto di vista è stata definita come un “punto di non ritorno”, dal momento che alcune trasformazioni della propria identità rappresentano delle modifiche permanenti, confrontate (come più volte abbiamo visto) con grandi passaggi del ciclo di vita femminile, come la pubertà e la menopausa.

In queste fasi di passaggio gli aspetti fisici e psicologici sono significativamente connessi: il corpo ha un ruolo importante nella definizione della nostra identità, ed è protagonista assoluto della gravidanza, anche per quelle donne che nella loro vita hanno la tendenza a considerare poco gli aspetti “fisici” della loro esistenza.

Diventare madre è un “lavoro” che si trasforma dentro una relazione (o più), che inizia con la gravidanza e mai si ferma, attraversando tuttavia periodi più intensi, soprattutto in alcune fasi della crescita dei figli (ad esempio la prima infanzia).

La gravidanza rappresenta per ogni donna, salvo alcune eccezioni che si legano ad un proprio modo di anestetizzare alcune sensazioni, un momento in cui “tornare al proprio corpo e ai suoi significati nella nostra esistenza”.

E’ il periodo in cui la donna si concentra su se stessa, in un movimento di cura verso sé e verso la nuova vita che cresce al suo interno, movimento così importante per lo sviluppo del feto, prima, e del bambino dopo.

Ci sono due dinamiche che la donna deve (ri)affrontare nei nove mesi: appartenenza e separazione.
Sono i temi che tratteremo nel prossimo articolo.

dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: www. vividonna.it