Oddio, sono incinta! Questa è una frase che capita a tutte di pronunciare, anche solo nella mente, persino nel caso in cui la gravidanza è cercata e desiderata.
Il momento in cui il test ci avvisa dell’inizio della gravidanza è ricco di emozioni, positive e negative, e si accompagnano gioia e paura, eccitazione e ansia.

Se anche voi avete provate entrambe queste sensazioni, non abbiate timore: è del tutto normale che la relazione davanti ad un cambiamento, che si preannuncia molto grande, sia importante.

Nelle varie fasi della gravidanza l’attenzione, e dunque i vissuti, della gestante, si spostano su varie fasi del corpo, su vari “compiti” da affrontare, e così possono connotarsi in maniera diversa, a seconda del periodo.

Ho fatto una distinzione importante tra ansia e eccitazione: spesso le due vengono confuse, perché la loro sintomatologia è simile, ma i significati sono diversi.
L’eccitazione davanti alla novità, infatti, è del tutto sana, ed è un indicatore proprio dell’importanza dell’evento che si sta verificando.

L’assenza di questa eccitazione, al contrario, dovrebbe far riflettere più che la stessa sintomatologia.

E’ normale, infatti, che il nostro corpo ci avvisi dell’importanza di un momento, di un fatto, di una circostanza, con tutti quei segnali che sono assolutamente adattavi, e che non riguardano soltanto una “reazione al pericolo”, ma una “preparazione alla novità”: il messaggio è “qualcosa di nuovo ed importante sta per capitarti”.

Questa diversa e più positiva lettura dei vissuti relativi all’essere incinta si sono dimostrati molto utili sin dalle prime fasi di gravidanza, per donne che non riuscivano a comprendere o giustificare il fatto di essere così “preoccupate” da una gravidanza anche se desiderata.

Il ricorso alla “tolleranza” verso se stesse, in questi casi, è molto utile, ma ancora più efficace è quando cresce all’interno di una relazione significativa: una mamma che ci dice “non preoccuparti”, un’amica che ci dice “è capitato anche a me”, un compagno che dice “ti sono vicino”, un professionista che ci rassicura sul fatto che è normale.

Tutti questi sono casi in cui il sostegno è determinante ad affrontare il nuovo.

Questo non significa che una gravidanza va affrontata con superficialità o con menefreghismo rispetto alle preoccupazioni della neo-mamma, che hanno tutte la loro legittimità di esistere.

Al contrario, dare loro la giusta voce, la giusta importanza, è la strada più corretta per elaborarle, trasformarle, e andare avanti.

Esistono per questo diverse possibilità, che si occupano dei vissuti in gravidanza a più livelli: oltre ai corsi di psicoprofilassial parto, è consigliabile un rapporto di fiducia sia con il ginecologo che seguirà la gravidanza ed il parto, che con l’ostetrica.

Esistono anche dei percorsi, sia individuali che di gruppo o di coppia, che sono promossi dai Consultori, o da associazioni private, destinati a donne in gravidanza, proprio nell’intento di sostenere il cambiamento e garantirne gli esiti migliori.

E’ importante sottolineare che corpo e mente fanno parte della stessa persona: così come è fondamentale il benessere fisico della donna in gravidanza, incoraggiato attraverso visite mediche, controlli, un corretto comportamento alimentare o stile di vita, anche il benessere psicologico è di fondamentale importanza per portare avanti la gestazione nel modo migliore.

In ogni città esistono diverse opportunità per le donne in attesa. Potete consultare il vostro medico di base, rivolgervi ai consultori o agli ospedali, per scoprire quali risorse sono presenti nel vostro territorio.

Un’alternativa può anche essere quella di scrivere alla redazione di BlogMamma, attraverso gli articoli della rubrica “Mamma e Psicologa”.

dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: www.tuttomamma.com