Oggi voglio spezzare una lancia a favore dei costumi di Carnevale fai da te: non solo sono più simpatici, divertenti, originali ed economici, ma anche più sani e più sicuri. Da Francia e Germania è partito un allarme che mette in guardia dai pigmenti che vengono utilizzati per colorare i tessuti. Sarebbero presenti infatti spesso sostanze allergizzanti e cancerogene che superano i limiti previsti dalla legge. Aduc, l’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, invita a non lasciare che i bambini indossino i costumi di Carnevale a diretto contatto con la pelle.

La fibra più incriminata per quanto riguarda le allergie è il nylon (poliammide).

Molto frequente è ancora l’uso di ftalati, usati per ammorbidire la plastica di scritte, disegni, decorazioni di magliette. Messi al bando nei giocattoli e negli articoli di puericultura, perché cancerogeni, si trovano ancora spesso nei capi d’abbigliamento.

Nei tessuti si può trovare anche la formaldeide, pure cancerogena, che serve per renderli ingualcibili.

Su Corriere Salute di domenica 15 febbraio Grazia Cerini, direttore del Centro tessile cotoniero di Busto Arsizio, unico centro accreditato in Italia per eseguire certificazioni internazionali sui tessuti (Oeko-Test), afferma che le merci esportate dall’Italia verso India e Cina vengono controllate dalle autorità locali, mentre il contrario non accade. Le aziende italiane che delocalizzano la produzione in questi paesi rifiutano di adottare come standard la certificazione di qualità sulla non nocività dei prodotti, che è costosa e non obbligatoria. Nel 1990 le sostanze nocive erano molte di più, si è avuto in seguito un calo, “ma ora il numero di prodotti potenzialmente dannosi per la salute provenienti da tutto il mondo sta aumentando in maniera esponenziale”, sostiene la Cerini.

Facciamo quindi attenzione alla provenienza dei capi che acquistiamo, privilegiamo quelli certificati, e se vogliamo proprio far indossare a nostra figlia un meraviglioso vestito da principessa in poliammide made in China, abbiamo almeno cura di non farglielo mettere per molto tempo e a diretto contatto con la pelle.