Carnevale: coriandoli fai da te

Non è Carnevale senza maschere, costumi, chiacchere, tortelli, stelle filanti e coriandoli. Navigando in rete per scovare nuove idee da suggerirvi per trascorrere al meglio questa allegrissima festa, ho anche scoperto qualche notizia in più sui coriandoli e la loro origine.

Pare che quelli che attualmente utilizziamo noi siano stati inventati dal Cavalier Enrico Mangili, nel 1875. Prima di questa data durante il Carnevale si era soliti lanciare in segno di festa dei confetti: piccoli semi di coriandolo ricoperti di glassa di zucchero, molto diffusi nel milanese. Da qui il nome di coriandoli.

Il signor Mangili, ingegnere, era proprietario di una filanda a Crescenzago, piccolo paese nella cinta milanese, ora un caratteristico quartiere dell’est Milano. Nella coltura dei bachi da seta occorreva realizzare le lettiere bucando dei fogli di carta. L’ingegnere, accorto e attento al risparmio come gli uomini del tempo, cercò un modo per riciclare i dischi di scarto. Decise di provare ad utilizzarli al posto dei confetti da lanciare durante le feste meneghine di Carnevale. Il successo fu immediato, tanto che Mangili prese anche a commercializzare coriandoli. A lui alcuni attribuiscono anche l’invenzione delle stelle filanti. Sta di fatto che da questa sua idea di recupero di materiale di scarto è nato uno dei divertimenti più belli del Carnevale.

Vogliamo ripercorrere anche noi, come il cavalier Mangili, la storia dei coriandoli e produrne in casa con materiali di recupero? Lo so, i sacchetti di coriandoli non sono per niente costosi, ma io stessa da bambina mi divertivo a farli. Bastano una bucatrice da ufficio e tante riviste che non utilizziamo più. Un po’ di pazienza e a furia di bucare avrete il vostro sacchettino di minicoriandoli fai da te.

Se poi desiderate essere originali, allora dotatevi di bucatrici che facciano fori di forme diverse, come questa