Quando una donna diventa madre spesso capita che metta da parte i propri bisogni per lasciar spazio a quelli del piccolo. Questo è naturale, dettato da un sentimento di amore e cura.

Può capitare però, protraendo nel tempo questo stato di cose, di dimenticare quanto sia importante anche il proprio benessere. E ciò cela un rischio…

Figli sereni solo se percepiscono sereni i propri genitori

In qualità di psicologa e psicoterapeuta ho la fortuna di incontrare molti genitori. All’inizio di ogni colloquio chiedo loro come stanno e mi capita sovente di leggere stupore nei loro occhi, come se li meravigliasse sapere che -occupandomi dei loro figli – io sia interessata a conoscere anche il loro personale vissuto emotivo.

E quando ripongo la domanda, spesso la risposta che ottengo è: “in questo periodo sto bene perché il bambino sta bene”.

Personalmente, queste risposte mi emozionano, perché raccontano l’intenso amore e il senso di cura che quel genitore prova e rivolge al proprio bambino.

Ovvero: se mio figlio sta bene, allora io sono felice e non mi manca niente.

Tuttavia, non va mai dimenticato che i due stati emotivi (quello del figlio e del genitore) sono interdipendenti: dipendono l’uno dall’altro e si influenzano reciprocamente, in modi diversi, per tutto il corso della vita.

Quindi è vero anche che i figli sono sereni quando percepiscono i propri genitori sereni.

Nei primi giorni e mesi di vita, per esempio, importante tanto quanto il benessere del neonato è quello della sua mamma, che, solo se messa nelle condizioni fisiche, emotive e logistiche ottimali può dare il suo meglio al piccolo.

Andando avanti con la crescita, quello stesso bambino ha bisogno della mamma (e del papà ovviamente) per comprendere gli eventi, far propri modelli di comportamento, orientarsi nella vita. È facilmente intuibile quanto sia rilevante per la sua evoluzione percepire il genitore sufficientemente sereno, gratificato, in grado di gestire quanto la vita e la quotidianità gli richiedono.

Ecco perché il benessere psicofisico di un genitore è fondamentale tanto quanto quello del suo bambino!

4 step da seguire per raggiungere il benessere psicofisico

È dunque importante:

1) sentirsi liberi ed autorizzati ad esprimere le proprie necessità e i propri desideri: in famiglia, a lavoro, col partner. Ciò non vuol dire essere immediatamente aiutati e accontentati, ma di certo è il primo passo per trovare una posizione quanto più possibile vivibile nei vari contesti di vita

2) distribuire in modo equo i compiti (sia in famiglia sia a lavoro) delegando il possibile ed evitando di sovraccaricarsi

3) responsabilizzare i figli affidando loro piccole faccende (coerenti con l’età e le capacità)

4) individuare risorse in grado di creare benessere psicofisico (una passeggiata di 30 minuti a settimana, una telefonata a un’amica, una maschera al viso, una tisana dopocena…) a cui accedere in momenti potenzialmente stressanti.

Tutto ciò vale ancor di più in un periodo mentalmente e fisicamente debilitante come quello che stiamo vivendo da un anno a causa della pandemia, che sta mettendo a dura prova in primis le donne.