Il gioco del bambino non è soltanto lo strumento che gli permette di crescere e di scoprire il mondo, come abbiamo visto nei post precedenti del progetto #scopertadoposcoperta di Fisher-Price, ma è anche la spia del suo benessere. Osservando il gioco dei bambini, infatti, possiamo individuare dei comportamenti che sono campanelli d’allarme di un problema o un disagio.

Gioco del bambino: campanelli d’allarme da monitorare

Ecco quali sono i quattro fattori fondamentali di cui tenere conto nella nostra osservazione per capire se qualcosa non va.

1. Il bambino non gioca

Dato che sappiamo quanto il gioco sia di vitale importanza per lo sviluppo dei bambini, essere di fronte a un bimbo che non gioca mai, deve farci preoccupare. E’ certamente un segnale di malessere da discutere quanto prima assieme ad un esperto.

2. Il bambino non gioca mai da solo

Fino a tre/quattro anni è normale che il bimbo chieda la presenza del genitore o di un adulto ma che riesca anche a giocare da solo. Se, però, senza un adulto di riferimento il bambino non riesce a giocare, questo deve allertare i genitori. Perchè un bimbo potrebbe aver costantemente bisogno della compagnia di un adulto? Per tanti motivi, questi due sono i più frequenti.

  • per un bisogno di attenzione al quale si può rispondere anche in modo alternativo al gioco
  • per una richiesta di approvazione, tipica delle famiglie in cui la percezione di sè è costruita sul giudizio degli altri. In questo caso si può chiedere l’aiuto dello specialista per un intervento psicologico su tutta la famiglia

3. Il bambino è aggressivo mentre gioca

Un po’ di aggressività nei giochi è normale ed è anche considerata sana perchè permette ai bimbi di sfogare la rabbia.
Se però il gioco è costantemente aggressivo e rabbioso, allora è bene cercare di capire il perchè di questa agressività e frustrazione. Interrogarsi su questo significa anche vedere come noi adulti gestiamo la rabbia. Spesso, infatti, i bambi ci osservano e apprendono il nostro comportamento

4. Il bambino irrequieto

Non riesce a concentrarsi su di un gioco per pochissimo tempo? Salta nervosamente da un’attività all’altra senza mai entusiasmarsi? E’ spesso annoiato? Tutto ciò potrebbe essere segnale di un tentativo di dominare l’ansia. 

Come aiutare il bimbo in questi casi? Non ci sono ricette pronte. Già accorgersi che qualcosa non va è un bel passo avanti. Il secondo passo è mettersi in discussione come famiglia e con serenità cercare le modalità per aiutare il bimbo a ritrovare un equilibrio. A volte basta poco, a volte è necessario l’aiuto di uno specialista. In ogni caso con amore, serenità e attenzione si possono certamente fare passi avanti e tornare a divertirsi insieme!