Un giorno mi piacerebbe che la lavatrice… Se provate a fare questa domanda a un milione di mamme avrete probabilmente le risposte più disparate. Tutto dipende dal rapporto che una instaura con questo elettrodomestico, che quando si diventa mamma è praticamente indispensabile. Perché forse si può lavare una pila di piatti canticchiando in cucina, ma sfido chiunque a smacchiare a mano la montagna di body che produce un bebè. Se da single, poi, poteva essere divertente una puntata alla lavanderia a gettoni, che fa molto NewYork e che può persino essere un luogo d’incontri interessanti, con la prole al seguito cambia tutto.

La lavatrice per la mamma non è solo il mezzo più comodo per lavare la biancheria, è un oggetto multifuzionale: alzi la mano chi non l’ha mai utilizzata come fasciatoio… Per non parlare dell’effetto catartico/antidepressivo del bucato: quando tutto va a rotoli, c’è sempre una lavatrice da far partire. Dopo aver “smaltito” i panni sporchi ci si sente magicamente meglio. Certo, il brutto viene a fine corsa, quando tocca disfarla e stendere. Ecco, su questo molte mamme forse si troverebbero d’accordo: Un giorno mi piacerebbe che la lavatrice… si svuotasse da sola e i capi bagnati volassero a posto sullo stendino come nel film “Fantasia”.

Invece nella dura realtà capita persino nelle migliori famiglie di dimenticarsi mutande e calzini nel cestello per giorni (a proposito, lo sapete che in quei casi il segreto è non aprire l’oblò?)

Ma veniamo adesso al nostro catalogo delle mamme lavanderine:

La lava-maniacale

Per lei fare la lavatrice è una missione, smista i capi con una precisione svizzera, possiede detersivi per qualsiasi sfumatura di grigio e ogni genere di additivo, conosce tutti i programmi alla perfezione e li utilizza tutti a ragion veduta. Si vanta di riconoscere la marca di un ammorbidente solo dal profumo e il suo oblò risplende senza mai un alone. Se dovesse capitarle la sventura di dimenticarsi un calzino rosso nella biancheria probabilmente si suiciderebbe, ma sicuramente uccide chi prova a caricare il suo cestello senza permesso. Per la maniacale la lavatrice del futuro non può che riservare performance sempre più eccellenti, con programmi sofisticati che richiedono anni di studi e libretti di istruzioni complicatissimi. Una funzione, però, le preme in particolar modo: scossa elettrica per chi sbaglia una mossa.

La sbadata

Nel bucato proprio non ci mette la testa. Ha centrifugato i documenti d’identità di tutta la famiglia e candeggiato più volte i cimeli del figlio, nascosti nelle tasche dei jeans. I fazzolettini di carta le hanno addirittura intasato il filtro dell’acqua e non si contano capi stinti e golfini infeltriti. La mamma sbadata però confida nel progresso e pensa che un giorno arriverà sul mercato la lavatrice col navigatore, che la guiderà passo dopo passo sulla retta via.

La multitasking

Lei carica il cestello mentre è in conference call con Shangai, sceglie il programma allattando il neonato, aggiunge il detersivo e intanto ascolta il figlio che ripete geografia. Certo, ogni tanto è un po’ sbrigativa, ma non si può dire che perda tempo con i bucati. Sogna una lavatrice dai comandi vocali, in modo da poterla far partire mentre le si asciuga lo smalto.

La lava-green

Niente detersivi con i tensioattivi, ma noci lavatutto, vietati sbiancanti e ammorbidenti, che si possono tranquillamente sostituire con l’aceto, attenzione ai consumi di acqua e ai carichi. Per lei una lavatrice dei sogni che rispetti l’ambiente davvero e che lavi perfettamente in acqua fredda senza bisogno di saponi.

La pressapochista del bucato

Conosce e utilizza un solo programma e carica il bucato come fanno gli uomini, a manciate. Anche per lei dividere i capi bianchi dai colorati è una faticosa perdita di tempo. Fa un uso smodato degli acchiappacolore e si rassegna a mandare in giro i suoi figli con le mutande azzurrate. In casa sua “il bianco che più bianco non si può” non esiste, ma lei non se ne fa un cruccio. Un giorno inventeranno pure un modello di lavatrice anti-stingimento…

La casalinga disperata

Può capitare anche alle più mondane e social tra noi di avere una fase di down (tra gravidanze, allattamenti, notti insonni, crisi pre partum e post partum), dove fare una lavatrice diventa il massimo della trasgressione di una giornata buia. L’oblò un finestrino da fissare in stile meditazione zen e la centrifuga una botta di vita che ti sprona all’azione. Per fortuna di solito dura poco, ma in quei momenti lì si desidera una lavatrice modello Freud, capace di interpretare i sogni e cacciare fantasmi.

La mamma-risparmio

Non più di due lavatrici a settimana e cariche fino a scoppiare. Partenza rigorosamente in notturna (per via delle fasce), vietato il prelavaggio e temperatura concessa max 40°. Il sogno di lavare i panni a costo zero è troppo avvenieristico? Allora forse meglio tornare ai modelli a manovella che usavano le nostre nonne!

Siamo stati invitati insieme ad altre mamme blogger all’evento #mieleperlemamme, dove nello showroom di via Moscova verranno presentate le nuove lavatrici e asciugatrici Miele dal design innovativo e dalle caratteristiche super tecnologiche. Che riesca una sola lavatrice dalle funzioni futuristiche a mettere d’accordo tutte le tipologie di mamme? To be continued

Questo post è sponsorizzato da Miele