In natura il maschio alfa è colui che domina sul branco, nel quale si può avere anche una femmina alfa.

Le Mamme Alfa sono colte, tecnologiche, sempre alla ricerca di informazioni, con un certo ascendente sulle altre, in grado quindi di orientare le scelte degli acquisti di altre donne con figli.

Le aziende hanno compreso il potenziale delle mamme alfa e spesso le reclutano per promuovere i loro nuovi prodotti sul mercato. E’ successo per esempio per il lancio della nuova Wii della Nintendo negli Stati Uniti, presentata in anteprima a gruppi di alpha moms in otto diverse città americane.

Sono le donne infatti che si occupano della maggior parte degli acquisti per la famiglia.

Maria Bailey, autrice di “Mom 3.0”, fondatrice di BSM Media, società  che si occupa di marketing per mamme, le definisce nei suoi libri “Trillion Dollars Mom$”, perché negli Stati Uniti oggi le donne con figli spendono 1,7 trilioni di dollari l’anno. Il suo, più che marketing per le mamme, vuole essere marketing con le mamme. In base a uno studio effettuato dalla sua società le donne si affidano al passaparola nel 55% dei casi, se fanno acquisti per la casa, nel 64% se il destinatario degli acquisti è un figlio. Secondo la Bailey il canale di informazione prioritario è la rete, mentre i giornali e la televisione sono ormai passati in secondo piano.

E voi conoscete qualche mamma alfa, in rete o di persona? Vi fidate delle sue indicazioni o preferite confrontarvi con le amiche, o ancora seguire il vostro intuito?

In Italia Fattore Mamma, fondato da Jolanda Restano e Cecilia Spanu, offre servizi di marketing alle aziende che si rivolgono a chi ha figli. Spiega la Spanu sul supplemento Donna di Repubblica di sabato 31/01/09 che ciò che colpisce le mamme è la capacità di un prodotto di risolvere problemi, (ogni mamma è campionessa di problem solving),  il rispetto del contesto sociale e ambientale, il fattore sicurezza.

Anche per voi sono prioritari questi tre fattori nella scelta di un prodotto?

Le pubblicità di maggiore successo sono – riferisce la Spanu in base a teorie di marketing esperienziale – quelle dove si scambiano abbracci e teneri sguardi, oppure quelle che rimandano ai sensi, o che sollecitano la curiosità dei bambini. Siete d’accordo?