Manca ormai pochissimo al 25 Giugno, giorno in cui si svolgerà il Convegno organizzato dal Centro di ricerca ASK dell’Università Bocconi dal titolo: “Affrontare la ridondanza: le mamme e l’informazione“. In prossimità dell’evento, noi di Blogmamma abbiamo voluto saperne un pò di più… ecco perchè abbiamo contattatato la prof. Paola Dubini, che ha condotto la ricerca effettuata sulle mamme. Ecco il testo dell’intervista:

Perchè nel cercare di studiare il rapporto con l’informazione, avete scelto come segmento proprio le mamme?

Il convegno fa parte di un più vasto programma di ricerca  sui processi di formazione dell’opinione pubblica. In novembre abbiamo presentato il primo dei risutati sul rapporto tra giovani adulti e informazione. Questa volta, abbiamo preso in considerazione il segmento mamme perchè hanno da sempre un rapporto molto attivo con l’informazione. Spesso in famiglia sono le mamme che selezionano le informazioni cui i figli possono accedere, tendono a validare le informazioni utilizzando fonti diverse.  Sono inoltre un fondamentale decisore d’acquisto per la vita familiare e dunque un importate influenzatore.

Potrebbe darci qualche particolare sul campione oggetto della ricerca?

Il campione è composto da oltre 700 mamme, per le loro caratteristiche possiamo definire questo gruppo come Mamme Alfa  utilizzano molto internet, ma allo stesso tempo si informano su tutti I mezzi. La metà circa del campione è laureata.  Quasi tutte lavorano o come libere professioniste o come impiegate. Provengono prevalentemente da Lombardia, Veneto e Emilia Romagna. Non si tratta quindi di un campione rappresentativo delle mamme, ma di un gruppo di donne particolarmente esposto alla ridondanza informativa. Nel video, il filmato di uno degli incontri propedeutici alla ricerca, svoltosi lo scorso inverno in Bocconi.

 

Un chiarimento sul titolo del convegno: a cosa vi riferite parlando di ridondanza informativa?

L’affermazione di internet ha portato un aumento esponenziale dei contenuti poiché sono diminuiti i costi legati alla trasmissione e archiviazione dei dati; inoltre, si sono diffuse piattaforme che permettono di condividere e comunicare liberamente e anzi incentivano e facilitano lo scambio di informazioni e la creazione di nuovi contenuti. L’aumento esponenziale del contenuto è dovuto dunque anche ad un aumento dei canali e mezzi di informazione spesso gratuiti. In questo panorama sono anche inseriti i media tradizionali, che si adattano al nuovo paradigma trovando forme differenti per raggiungere l’utente finale. La ridondanza informativa è una caratteristica fondamentale della nostra storia, siamo di fronte a una  continua moltiplicazione di mezzi, di canali, di messaggi e di contenuti. Poiché il tempo a nostra disposizione è sempre lo stesso siamo chiamati a utilizzate delle ‘strategie’ informative per riconoscere quando è oportuno filtrare e iperselezionare e quando invece la mole di informazioni disponibili è una fonte di ricchezza.

Quali sono le strategie che le mamme possono mettere in atto per “difendersi” dalla ridondanza informativa?

Per saperne di più su questo argomento, dovrete aspettare il convegno! 

Siamo sempre più curiose: posso strapparle qualche piccola anticipazione sull’esito della ricerca?

L’analisi condotta sul nostro campione ha portato a identificare 5 profili di mamme e le loro strategie in ambito informativo. Queste mamme sono diversamente motivate nella ricerca di contenuti, per cui diversamente cercano informazioni: per prendere decisioni, per curiosità, per svago, per essere riconosciute dalle proprie pari… Utilizzano mezzi diversi secondo la loro soddisfazione e hanno diversi modi di condivisione e validazione dell’informazione.

Le mamme sono importanti decisori d’acquisto: c’è un settore in particolare in cui questo loro ruolo è più evidente?

Non abbiamo identificato dei settori di acquisto preciso per le mamme, la ricerca ha un focus più sul rapporto con l’informazione intesa in senso lato, includendo dunque anche la comunicazione commerciale, che sul comportamento d’acquisto delle mamme.

Al convegno sarà anche presentata la videoconferenza di Maria Bailey: qualche parola sul suo conivolgimento e sulle osservazioni derivanti dal suo intervento

Maria Bailey ha lasciato un contributo molto interessante per il convegno, è stata coinvolta in quanto esperta di mamme e relazione tra mamme e media. Negli Stati Uniti le mamme hanno cominciato prima ad organizzarsi come interolocutore attivo nei rapporti cone le imprese e nell’utilizzare il web come forma di comunicazione e di validazione delle informazioni. Il suo intervento racconta uno spaccato della relazione tra mamme e ridondanza informativa e di come questo ‘binomio’ si realizzi negli US. È interessante che le mamme allo stesso tempo contribuiscono a creare ridondanza informativa, ma selezionano informazione per altre mamme.

Per saperne di più sulla ricerca e sul programma del Convegno, visitate il sito Mamme e Informazione!